Pagina:Le dicerie sacre.djvu/28

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Diceria I. eia di Dio per imagine che di lui fi faccia. Et Senofane beffo ndofi della vanità de.): genti adorarne! delle ftatue,diceua che fe gli animali ir ragion: uoh le maui hauute lunederò, & ha- uellcro faputo adoperarle, bauiebbono anch’- eflì fa tifi gl'Idd j nella forma loro, sì come nella loto hanno farlo gli huomini . Quinci dille il Poeta. „ Nulli attttm effigia, nulli csmmiffa melato . t. Formatiti. Er qiufto mede fimo concetto parue che hauefie ifa'a,quando diceui.Ciiiirga/imilcm—> feci/li: Dturni dut quam imtgìncmfonttis ti! nunquid fculftilt emnc confi «bit f.zbtr f aut nuriftx auro figura bit illnd ? ó> Umiais argenti is argentari»! ì Cpmutcoció molti ritratti vCciti ftwo della mano di qucfto fopracelcfte Artefice, ne’wrtli tutti hà lafciato Rampato al* cun veftigio della propria fomigtianza. Ritrar, to di Dio c il Sole. Ritratto di Dio è l’Huocao» Ritratto di Dio è l’Angiolo . Ritratto di Dio ìè il Verbo. Egli è però bene il rero, che fe bene non folo in quelle prime tre , ma in tutte quante l’altre fue fatture riluce il carattere della diuina mano , ncll'vltima imagine ch'io dilli par nondimeno , che fi fia qucfto l'omino Pittore particolarmente compiaciuto ; aozi fecondo il coftumc appunto de'dipintori, i quali fogliono d’vna iftefsa figura dinerfe copie formare , tutti gli altri tre cauò da quefto primo, Se principal fuo ritratto. Ritratto di Dio, 5e- renilfimo Sire, è il Sole, StUm (uum ariti facit frper infio>,& inixftos. Sclem fmum, Lo chiami fpccialmciuefuo, perche fe bene per io LàPitt