Pagina:Le dicerie sacre.djvu/306

Da Wikisource.

Diceria II. 197 ine fi Caldarone. Hoggi hoggi la ferita è mordile, la p'aga non può eflcre più profonda , la aada non può pattar più olcre , percioch’ella giunta al cuore mfino alla Croce . Così dice 1 (aera hiltona . Stabat iuxt» cructm Mxri.t mattrStfn. Madre già , hor non più madre , yoi:(ie ogni materna r;gione!’c tolta da quella parola non dirò,ma fpada.e coltello, Ecctfilim tuus. Ecce mattr tua . E fe per le ferire grandi grandittima abbondanza di fangue fi verfa , effendo quella mifera fpettatnce di quella tragica vifta da! duolo cosi fieramente irafitri_* , in che larga copia doueui ella (pargere il p a ito,ch'è il vino fingile dell’anima ? Mentre,ch'ella recataG in quell’atto, chele inlègnaua la doglia, tutta tremante à verga à verga/orcci- do le mani, & intrecciando le dica , con fronte ftupida , con vifo fmorto, con labra aride , mi con luci humides’affifaua in quel femb;ante_> disfigurato : che ecclille d’amore , e di dolore penfate voi facelleroi raggi di quegli occhi con quelli; Ecclitte attai più fiera di quella, Che fanno in quella morte il Sole , e la Luna , poiché fenza interpolinone di corpo opaco quanto più fi rimirano più patifcono . EcclilTc sì , ma lura nofa, percioche U luce dell’tuo, e lo Cplandore dell'altra per entro l'ombra di quegli horrori pattando , rifchiarauano tue- 10 l’òrÌ2onte, faceuanfi dar luogo alle tenebre , di(grombauano d'ogn'inrorno la caligine dell’altra Ecclille. Sono gli occhi mefsag- gieri d’Amore ,- Son porte della mente , Son balconi dell’anima, Sono fpecchi, che rap- prefentano l'imaginedel cuore , Son 1-bri, jn cui fi leggono gl’interni affetti . Soii^, N s pen-