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Pagina:Le dieci mascherate delle bufole mandate in Firenze il giorno di Carnovale l'anno 1565. Con la descrizzione di tutta la pompa delle maschere, e loro invenzioni, 1566.djvu/28

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T mascherate pV adunque Acca Labren tadórne alcuni uo 1 guano,e come raccótaAulo Geliio nutrice di Ropu!o,la qual’di dodici figliuoli mafchi chi e]lahaueua,eiIendone mon’uno,sen tendo’ ciò gran dolore Romulo per confidarla ^ gli diede per figliuolo, in luogo di quello ’/if" ei ^° r rt j ° > & infiemecon quellialtri annòu/ rande fi di lei fi chiamaua figliuolo., e di q i, p] fratelRaltridicano^chenonperconfolarfa „ comegratodelbenefitiodaquellariceunfr,’ 13 edere fiato da lei inftituitosuoheredeinhi ^ del morto figliuolo, gli ordinò collegio d °^°" cerdòti Aruali,iquali empierno in queft 0 do il numero dedodici,ordinando egli.. ln j °" to sacerdoti tutti 1 suoi figliuoli: se bene maneba chi dice edere fiata quefta do.nn a ° n chiffitnameretrice,&hauer lafciato hereA-n Pop ilio Romano,onde Numa Pompibo., ei ftituì tal collegio ordinando, che eport^r 0 ’ in capo, per religiolà 1 niègna del loro offir^r cerdo tale,una ghirlanda di spighe.legate r 3 benda biancha, nominandoli dall’officio. haueuano del fare publici sacrifitii p er J a fL^ lita dei campi, detti,latinamente, arua. *~ zAbito di Acca Laurentia. E Raqueftadorinaueftitadi rafi>,d’fW,.„.. bufto.e falde di tela d’Oro di uarii colori ri carnata doro, egioie, moftrando quafi tuttoiR petto