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36 le industrie femminili italiane

(8) pag. 29. — Scuole briantee (Canonica). Laboratorio fondato nel 1904 per iniziativa della contessa Lavinia Taverna, diretto dalla signora Cecchina Gaffuri, riunisce le figlie dei contadini della tenuta allo scopo di procurar loro un lavoro e un guadagno, che le trattenga nelle loro case e le allontani così dai grandi stabilimenti industriali, dove si perde ogni personalità. La scuola di apre dalle 8 7^ alle 11 Vs e dalle 13 Va ^^^^ ^8 e i salari sono superiori a quelli delle fabbriche. Oltre che ai lavori in maglia a rete, il laboratorio si dedica al buratto e alla rete a colori, copiando a preferenza artistici disegni dall’antico.

(9) pag. 30 — Scuola del duca di Cesarò, in provincia di Girgenti (Sicilia), diretta dalla madre la baronessa Emmelina De Renzis.

(10) pag. 30 — Questo genere di lavoro fu iniziato nel 1897 dalla contessa Spalletti, in aiuto alle trecciaiuole rimaste disoccupate per la crisi nell’industria della paglia. Le operaie sono ora circa 180, divise in due gruppi di Lucciano e di Quarrata, entrambi nella provincia di Pistoia. Ogni operaia lavora nella propria casa, e i ricami vengono fatti per conto di un negoziante, il sig. Navone di Firenze, che paga il prezzo fissato dalle operaie stesse e dà in più il 10 o/o sul totale delle ordinazioni. Questo va a beneficio di una cassa di previdenza delie operaie tolte le spese, non gravi, di direzione e di amministrazione dell’azienda.

(11) pag. 30 — (Mariano Comense). Laboratorio sorto nel 1904 per opera del parroco Don Paolo Borroni diretto da Donna Elena Porta Spinola Arnaboldi; raccoglie una trentina di bambine.

(12) pag. 30 — (Pomponesco). Scuola istituita dalla signorina Giulia Cantoni, che con molta costanza ha resistito alle più gravi difficoltà; essa ha chiamato appositamente una maestra da Firenze, accogliendo nella scuola, oltre alle alunne che volevano apprendere per loro industria, anche signorine del paese e villeggianti. Nelle mostre di Genova del 1903 e del 1905 ha riportato due medaglie d’argento; e si è ormai assicurata la soddisfazione di avere istituita un’opera benefica per il suo piccolo paese.