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INDUSTRIE FEMMINILI VENETE

ANTICHE E MODERNE


Nel 1757, per le nozze di Domenico Loredan con Marina Zen, Carlo Goldoni scriveva una briosa scena dialettale in ottava rima, intitolata La conzateste e in nota egli stesso spiegava: " Conzateste si dice ad una che fa i piccoli adornamenti per le donne Già più di un secolo avanti (Terminazione 20 marzo 1625 - Archivio di Stato) i Provveditori alle Pompe, disperando di trovare testimoni per i processi di trasgressione alle leggi suntuarie, obbligavano " el sartor de la novizza " (il sarto della sposa) " e la mistra che le conzerà la lesta " a denunziare con giuramento le contravvenzioni, che di continuo avvenivano per lo sfarzo addirittura pazzesco delle innumerevoli ed interminabili feste nuziali.

Quella della crestaia era dunque arte femminile; la sartoria, no; come non lo era l’arte del pettinare, prima, e poi delle parrucche. Ce lo proverebbero, ove abbisognasse, i quadri di costume del Longhi, i versi del Vittorelli, le commedie dell’Albergati.