Pagina:Le mille e una notti, 1852, I-II.djvu/712

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soddisfare la principessa: fate venire, oppure andate a prendere in persona vostra figlia sul far della notte, e conducetela quando il re si sarà ritirato: la porta le verrà aperta. —

«Giunta la notte, andò la nutrice a trovare suo figlio Marzavan. Lo travestì essa medesima da donna, in modo che niuno avrebbe potuto accorgersi essere un uomo, e lo condusse con lei. L’eunuco, il quale non dubitava che l’altra non fosse sua figliuola, aprì loro la porta, e le lasciò entrare insieme.

«Prima di presentare Marzavan, la nutrice si avvicinò alla principessa, e: — Signora,» le disse, «quella che vedete non è una donna: è mio figlio Marzavan, arrivato, non ha guari, da’ suoi viaggi, che ho trovato il mezzo di far entrare mediante questo travestimento. Spero che vorrete permettergli d’aver l’onore di presentarvi i suoi rispetti. —

«Al nome di Marzavan, la principessa esternò molto giubilo. — Accostatevi, fratello,» disse subito Marzavan, «e levatevi quel velo: non è vietato a due germani di vedersi a viso scoperto. —

«Marzavan la salutò con profondo rispetto; ma senza dargli tempo di parlare: — Son lieta,» continuò la principessa, «di rivedervi in ottima salute, dopo tanti anni di lontananza, senza avere scritta una sola parola di vostre nuove neppure alla vostra buona madre.»

«— Principessa,» rispose Marzavan, «vi sono infinitamente grato della vostra bontà. Io mi attendeva di udirne, al mio arrivo, delle vostre assei migliori di quelle onde fui informato, e di cui son testimonio con tutto l’immaginabile dolore. Tuttavia, sono ben contento d’essere giunto abbastanza in tempo per recarvi, dopo tanti altri che non vi sono riusciti, la guarigione della quale avete bisogno. Quando non ricavassi da’ miei viaggi altro frutto fuor di questo,