Pagina:Le mille e una notti, 1852, I-II.djvu/715

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parato qualche segreto capace di guarire un infermo, che da molto tempo tiene questa corte in grande afflizione! —

«Marzavan rispose, che ove fossegli nota la malattia della quale era attaccata quella persona, forse vi troverebbe rimedio. Allora il gran visir gli raccontò lo stato in cui trovavasi il principe Camaralzaman, prendendo le cose fin dall’origine; non gli nascose nulla della sua nascita tanto bramata, dell’educazione sua, del desiderio del re Schahzaman d’indurlo per tempo al matrimonio, della resistenza del principe, e della sua straordinaria avversione per quel nodo; della disobbedienza sua in pieno consiglio, della sua prigionia, delle sue pretese stravaganze in prigione, ch’eransi cangiate in una passione violenta per una dama sconosciuta, che non aveva altro fondamento fuor d’un anello cui il principe pretendeva esser quello di codesta dama, la quale forse non esisteva nemmeno.

«Non è a dire se Marzavan, a quel discorso del gran visir, si rallegrasse infinitamente perchè, nella disgrazia del suo naufragio, fosse così felicemente arrivato nel luogo in cui esisteva l’uomo che da tanto tempo cercava. Conobbe, da non poterne dubitare, che il principe Camaralzaman era quello del quale la principessa della China ardeva d’amore, e che questa era l’oggetto de’ fervidi voti del giovane. Non se ne esternò peraltro col gran visir; e gli disse soltanto che, se vedesse il principe, giudicherebbe meglio del soccorso che potevagli recare. — Seguitemi,» gli disse il gran visir; «troverete presso di lui il re, il quale mi ha già accennato di volervi vedere. —

«La prima cosa da cui fu colpito Marzavan entrando nella camera del principe, fu di vederlo in letto, languente e cogli occhi chiusi. Benchè fosse in quello stato, senza aver riguardo al re Schahza-