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Pagina:Le mille ed una notti, 1852, III-IV.djvu/180

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pronunciò, il ruscello, che scorreva in mezzo alla camera, scomparve. Quando la focaccia fu cotta, la levò dalla brace e la portò in un gabinetto; venne quindi a ricoricarsi accanto al giovane, il quale seppe sì ben dissimulare, ch’ella non ebbe il minimo sospetto aver egli nulla veduto di quanto aveva fatto.

«Beder, cui i piaceri ed i divertimenti avevano fatto dimenticare il buon vecchio Abdallah, suo ospite, dal momento che n’era partito, si ricordò allora di lui, e credè, dopo quanto aveva veduto fare alla notte dalla regina Laba, di aver bisogno del di lui consiglio. Alzatosi, manifestò alla regina il suo desiderio d’andarlo a visitare, e la supplicò di volerglielo permettere. — Come, mio caro Beder,» ripigliò la regina, «già v’annoiate, non dico di rimanere in un palazzo sì superbo, e dove trovar dovete tanti piaceri, ma della compagnia d’una regina che vi ama con tal ardore, e ve ne dà tanti contrassegni?

«— Grande regina,» rispose Beder, «come potrei annoiarmi di tante grazie e tanti favori de’ quali vostra maestà si degna colmarmi? Ben lungi da ciò, signora, domando questo permesso piuttosto per render conto a mio zio delle obbligazioni infinite che debbo a vostra maestà, che per fargli conoscere di non averlo dimenticato. Non disconvengo però che non sia in parte per questa ragione: poichè sapendo io che mi ama teneramente, ed essendo già quaranta giorni che non mi vede, non voglio dargli motivo di pensare ch’io non corrisponda ai suoi sentimenti per me, restando più a lungo senza visitarlo. — Andate,» rispose la regina, «v’acconsento, ma non istarete molto a tornare, se vi ricorderete che non posso vivere senza di voi.» Fattogli dare un cavallo riccamente bardato, Beder partì.

«Il vecchio Abdallah fu lieto di rivedere il gio-