Pagina:Le mille ed una notti, 1852, III-IV.djvu/215

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guiva la vecchia, «che non converrà dimenticare: bisognerà vestirvi a lutto, e vestirne le vostre donne, come anche quelle di Tormenta, i vostri eunuchi, e tutti gli ufficiali del palazzo. Quando il califfo tornerà, e vedrà in gramaglia tutto il suo palazzo e voi medesima, non mancherà di domandarne il motivo. Allora potrete farvi un merito presso di lui, dicendogli essere a suo riguardo che voleste rendere gli ultimi uffici a Tormenta, rapita da morte subitanea. Gli direte d’aver fatto fabbricare un mausoleo, e che infine avete reso alla sua favorita tutti gli onori ch’egli medesimo le avrebbe fatto se fosse stato presente. Siccome la sua passione per lei era estrema, andrà senza dubbio a sparger lagrime sulla di lei tomba. Fors’anco,» soggiunse la vecchia, «non crederà ch’ella sia proprio morta; potrà sospettarvi d’averla per gelosia scacciata dal palazzo, e riguardare tutto questo apparato come un artificio per ingannarlo ed impedirgli di farla cercare. È da supporsi che farà dissotterrare ed aprire il feretro, ma è certo che si persuaderà della sua morte, appena vegga la figura d’un cadavere seppellito. Vi sarà grato allora di tutto ciò che avrete fatto, e ve ne attesterà la sua riconoscenza. Quanto al pezzo di legno, m’incaricò di farlo intagliare io medesima da un artefice della città, che non saprà l’uso che se ne vuol fare. Circa a voi, signora, ordinate a quella donna di Tormenta, che le presentò ieri la limonata, di annunciare alle sue compagne d’aver trovata la padrona morta in letto; ed acciò non pensino che a piangerla, senza entrare nella sua camera, soggiunga colei d’avervi avvisata, e che voi avete già dato a Mesrur gli ordini opportuni pe’ funerali. —

«Allorchè la vecchia dama ebbe finito di parlare, Zobeide trasse dal suo scrignetto un superbo diamante, è messoglielo in dito ed abbracciatala: — Ah,