Pagina:Le mille ed una notti, 1852, III-IV.djvu/525

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e concerti che annunziavano la gioia ed il tripudio a tutta la città. I mercanti cominciarono ad addobbare le botteghe di bellissimi tappeti, di cuscini e di ghirlande, ed a preparare illuminazioni per la notte; gli artigiani tralasciarono il lavoro, ed il popolo si recò con premura alla gran piazza, che allora trovassi fra il palazzo del sultano e quello di Aladino. Codest’ultimo edificio si attirò alla prima la generale ammirazione, non tanto perchè erano già avvezzi a vedere quello del sultano, quanto perchè esso entrar non poteva in paragone col nuovo di Aladino; ma l’argomento del maggior loro stupore fu di non saper comprendere per qual inudita maraviglia vedessero sì magnifico edificio in un luogo dove il giorno prima non eranvi materiali, nè fondamenta preparate.

«La vecchia fu ricevuta nel palazzo con onore, e dal capo degli eunuchi introdotta nell’appartamento della principessa Badrulbudur, la quale, appena la vide, corse ad abbracciarla, e la fece sedere sul proprio sofà; e mentre le sue donne finivano di abbigliarla e adornarla de’ più preziosi gioielli a lei donati da Aladino, le fece ammannire una colazione magnifica. Il sultano, il quale veniva per passar colla figlia il maggior tempo possibile prima ch’ella si separasse da lui per andare alla stupenda dimora, le rese anch’egli sommi onori. La madre di Aladino aveva parlato più volte in pubblico al sultano; ma egli non avevala mai osservata senza velo, come allora gli comparve, mostrando ancora, benchè già al quanto avanzata negli anni, lineamenti che ben facevano conoscere dover essere stata nella sua gioventù nel numero delle belle. Il sultano, il quale l’aveva sempre veduta vestita semplicemente, per non dir poveramente, non fu poco maravigliato scorgendola ornata collo sfarzo e la ricchezza medesima della principessa sua figliuola: lo che fecegli fare la riflessione,