Pagina:Le mille ed una notti, 1852, III-IV.djvu/67

Da Wikisource.

49


nulla di più facile. Fingete d’essere andato in collera colla vostra schiava e d’aver giurato di condurla al mercato; ma che non avevate intenzione di venderla, e che quanto faceste, non fu se non per adempire al vostro giuramento. Ciò soddisferà tutti, e Sauy non potrà dirvi nulla. Venite dunque, e mentre io la presenterò al visir, come per vostro consenso, e che il contratto fosse stabilito, riprendetela, dandole qualche percossa, e riconducetevela a casa. — Ti ringrazio,» disse Noreddin; «e vedrai come seguirò il tuo consiglio. —

«Hadgi Hassan tornò alla stanza, aprì la porta, entrò, e dopo aver avvertita la Bella Persiana, in due parole, a non turbarsi di ciò che stava per accadere, la prese pel braccio e la condusse al visir Sauy, che stava sempre dinanzi alla porta. — Signore,» gli disse, presentandogliela, «ecco la schiava; è vostra, prendetela. —

«Non avava il sensale finite queste parole, che Noreddin erasi già impossessato della Bella Persiana; la trasse a lui, e dandole uno schiaffo: — Venite qua, impertinente,» le disse a voce abbastanza alta per essere inteso da tutti, «e torniamo a casa. Il pessimo vostro umore mi aveva ben costretto a far giuramento di condurvi al mercato, ma non di vendervi. Io ho ancora bisogno di voi, e sarà sempre tempo di venirne a questi estremi, quando non mi resterà più null’altro. —

«Montò il visir Sauy in grandissima collera per l’azione di Noreddin, e: — Miserabile libertino,» sclamò egli, «vorresti tu darmi ad intendere che ti rimanga qualche altra cosa da vendere oltre alla tua schiava?» Ciò dicendo, spinse direttamente il cavallo contro di lui per togliergli la schiava. Ma Noreddin, punto al vivo dell’affronto che il visir gli faceva, lasciò la Bella Persiana, e dettole di aspettarlo,