Pagina:Le mille ed una notti, 1852, V-VI.djvu/143

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disfarla. La principessa uscì dal palazzo colla seguace; e percorse tutte le vie di Bagdad finchè ebbe distribuite le mille pezze d’oro; poscia tornò verso casa.

«Faceva quel giorno un caldo eccessivo; la principessa aveva una sete ardente, e lo disse alla vecchia. Costei le propose dapprima di chiamare un acquaiuolo; ma la padrona rispose d’aver grandissima ripugnanza a bere nella tazza di cui servivansi tutti, e la pregò di bussare alla porta di qualche casa, e chiedere al padrone un bicchier d’acqua.

«La vecchia, guardandosi intorno, vide una bella casa la cui porta era di legno di sandalo; al disopra penzolava una lampada sostenuta da un cordone di seta; sul davanti eravi una portiera ricamata, e da ciascun lato un sedile di marmo. La vecchia, avendo detto alla padrona che andava a cercar l’acqua colà, si avanzò e bussò pian piano col martello. La porta si aperse, e ne uscì un giovane elegantemente vestito.

«— Mio bel signore,» gli disse la vecchia, «mia figlia arde di sete; essa non vuol bere l’acqua degli acquaioli; avreste la bontà di darmene un bicchiere della vostra? — Volentieri,» rispose il giovane, e tornando in casa, poco dopo ne uscì, portando una tazza piena d’acqua, e la presentò alla vecchia. Costei la diede alla principessa, la quale ebbe cura di volgersi verso il muro mentre beveva, per non lasciar iscorgere il volto, e consegnò la tazza vuota alla vecchia, la quale la rese al giovane, ringraziandolo ed augurandogli ogni possibile prosperità. Questi corrispose con altrettanti voti per la di lei salute. Poi le due donne continuarono la loro strada, e rientrarono nel palazzo.

«Nel frattempo, il califfo, avendo terminato di riempire i pasticcetti, li aveva disposti su di un