Pagina:Le mille ed una notti, 1852, V-VI.djvu/152

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— Ladrone,» riprese la vecchia, «posso io credere a che il cadì vorrà degnarsi di venire per te? - Ciò non v’imbarazzi,» soggiunse il califfo; «andate, e dite al cadì che porti con sè penna, carta e calamaio.»


NOTTE CDXXXI


— La vecchia partì, dicendo fra sè: — Se il cadì verrà con me, io potrò riguardare mio genero non come un ladro volgare, ma come un capo di ladroni.» Giunta alla casa del cadì, lo trovò seduto in mezzo a vari altri giudici e circondato da molte persone. Essa si avanzò, ma non osando farsi innanzi di più, tornò indietro. — Come!» disse poscia; «io tornerò a casa senza aver parlato al cadì?» Si fece coraggio, avvicinossi di bel nuovo alla porta, sporse innanzi la testa, la ritirò, e fece per più volte la stessa cosa.

«Il cadì osservò quell’azione, e chiamato un usciere, gli ordinò di far entrare la donna. L’usciere venne a cercarla; essa lo seguì assai contenta, e si avvicinò al cadì, il quale le disse: — Che volete, buona donna? — Signore,» rispose colei, «io ho in casa mia un giovane, il quale vorrebbe che voi lo veniste a visitare. — Chi è questo giovane che vuole ch’io vada a trovarlo, e qual n’è il nome? — Ha detto,» ripetè la vecchia, «che si chiama il Bondocani. —

«A tal nome, ch’era il nome segreto del califfo, noto solo ai pubblici impiegati, il cadì si alzò tosto da sedere, e disse alla vecchia: — Precedetemi, ed insegnatemi la strada.» Tutti gli astanti ebbero un