Pagina:Le mille ed una notti, 1852, VII-VIII.djvu/624

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dogli la carta. Il visir lesse: — Non v’ha forza e potenza che in Dio! Cento bastonate al latore di questo biglietto.» Si diedero sul momento le cento bastonate al pescatore, il quale, quantunque di pelle indurita, ad ogni colpo sclamava: — Maladetto il giuoco!» Giafar poi si volse al califfo, dicendo: — Sire, permettete che il pescatore cavi un altro biglietto; può essere che la sorte gli sia questa volta più favorevole, e d’altra parte non vogliate permettere ch’ei si allontani dal fiume della vostra liberalità senza dissetarsi. — Ne tiri dunque a sorte un altro,» rispose Aaron; «ma s’ei cava una sentenza di morte, sarà eseguita senza misericordia. — Dio vi ricompensi della vostra liberalità,» fece il pescatore; «non potreste trovare in tutta Bagdad un altro per far questa bella prova.» Sì dicendo, stese la mano, e trasse un altro foglio, cui presentò al gran visir, il quale, volti gli occhi, lo rimise al califfo senza dir sillaba. — Che c'è?» chiese Aaron. — Nulla,» rispose Giafar, «non essendo scritto niente su questo biglietto; ma permettete che ne estragga un terzo.» Il pescatore prese di nuovo, e Giafar lesse: — Uno zecchino al latore. — In verità,» disse il pescatore, «uno zecchino per cento bastonate non è troppo.» Il califfo sorrise e lo congedò. Or come questi usciva dal palazzo, incontrò l’eunuco Sandal, che lo chiamò e gli chiese la metà di quanto il califfo avevagli dato. Avrebb’egli voluto consegnargli la metà delle busse ricevute; ma siccome temeva per la pelle, gli gettò lo zecchino avuto, e se ne andò colle lagrime agli occhi. Vedendo quel tratto di generosità e disinteresse, Sandal richiamò il pescatore, e gli diede una borsa di cento zecchini per pagare il pesce del quale gli era tuttora dovuto il prezzo. Alla vista dell’oro, Califfo dimenticò i maltrattamenti sofferti, e tornò a casa fuor di sè per la gioia.