Pagina:Le monete di Venezia.pdf/35

Da Wikisource.
18 origini della zecca

Per le affermazioni concordi dei cronisti più autorevoli1, sembra che Venezia rimanesse sotto la protezione dell’impero d’Oriente, sebbene non manchino quelli che raccontano Venezia esser stata ceduta all’imperatore carolingio2. Taluno, per conciliare le opposte opinioni, credette che Venezia, restando sotto la protezione dell’impero d’Oriente, riconoscesse l’alto dominio dell’impero latino per quelle possessioni in terraferma, sul lembo della laguna, ch’erano di ragione del regno d’Italia. Qualunque però fosse la loro posizione legale, è chiaro che da quel giorno in poi i Veneziani non ebbero che una sola idea, un solo scopo, tanto nella loro interna sistemazione, quanto nella loro politica coi potenti vicini, quello di scuotere ogni legame di soggezione e diventare indipendenti non solo di fatto, ma anche di diritto.

Talvolta i dogi per ambizione cercarono l’appoggio dell’uno o dell’altro impero, ed allo scopo di rendere ereditario il potere nella loro famiglia fecero dei tentativi di infeudare Venezia; ma i cittadini e l’aristocrazia dominante opposero ogni sforzo a questi progetti, limitando l’autorità personale del principe coi consigli. Come avviene negli stati giovani, i Veneziani sentirono la loro forza, indovinarono l’avvenire ed approfittarono di tutte le circostanze per ottenere la completa indipendenza, sapendo talvolta cedere nelle apparenze, senza abbandonare mai la meta delle loro aspirazioni. La politica loro in questo periodo fu di appoggiarsi ora all’uno ora all’altro dei due imperi, traendo profitto dalle difficoltà e dalla debolezza di entrambi per migliorare la propria posizione; dando appoggio a chi ne aveva più bisogno per guadagnare terreno, consolidando i vantaggi ottenuti, senza perdere di vista lo scopo principale; insomma tenendo quella politica che seguirono sempre tutti gli Stati, che da piccoli inizi giunsero a grande altezza.

Manca ogni dato per sapere in quale momento i Veneziani abbandonassero l’impero d’Oriente per legarsi più strettamente

  1. Dandolo, nel Muratori, XII, 176. — Eginardo, nel Pertz, I, 197.
  2. Adon (èvêque de Vienne), Chron. in anno 810, ediz. Basilea, pag. 224. — Abericus, Cronic, pag. 153.