Pagina:Le murate di Firenze, ossia, la casa della depravazione e della morte.djvu/16

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dove non poteva dar cinque passi senza intopparmi o nell'uscio o nel muro, e ti par troppo se intendo e procuro ora di poter svolazzare un po' per il mondo libero da ogni impegno e impaccio? Lascia correre qualche tempo e vedremo poi che si possa fare.

— Tu se' sempre quella farfalletta di prima! per farti posare un po non ci voleva che il carcere, e in carcere tu se' stato un altr'uomo; ma sortilo appena, eccoti a batter l'ali, e bravo chi ti piglia. Or via! veniamo a transazione; rivedi per ora quella parte che riguarda la tua difesa, e stampiamo intanto quello; poi a tuo comodo e piacere rivedrai il resto.

— Oh qui poi abbi pazienza, tu la sgarri all'ingrosso! le singole parti dell'opera sono così necessariamente collegate che non se ne può lasciare una, senza che l'altra ne resti monca o guasta. O tutto fuori, o nulla.

— Non sono pienamente del tuo avviso; convengo che volendo disgiungere una parte dall'altra occorresse fare qualche variazione, ma pochi versi aggiunti o tolti in alcuni capitoli, l'una parte potrebbe benissimo star senza l’altra. Tuttavia voglio concederti che non convenga separare le due precipue parti della tua opera, tu non potrai negar però che almeno la descrizione di quel sogno, che dici aver fatto in carcere, possa senza sconcio alcuno esser tolta dall'opera, e separatamente essere stampata.

— Oh questo sì! hai ragione, questo potrebbe stare anche da sè; anzi a parlarti liberamente, ti dirò, che quando mi risolvessi di dar fuori questa mia opera, quel sogno lo leverei affatto; perchè troppo libero e perchè inutile e prepostero in un lavoro di questo genere.