Pagina:Le opere di Galileo Galilei II.djvu/298

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circa la stella nova dell’anno 1604. 295

dubio farebbe, se hora vivesse, quel prestantissimo et ingeniosissimo Philosopho Aristotile, quale si diligentemente considerò tutto quello, che al suo tempo era stato osservato dalli mathematici.

Cominciando nel primo Cap. 6 a parlare diffusamente contra le paralassi chiaramente dimostra non haver cognitione, in che modo li mathematici considerino le paralassi circa le apparentie Celeste; & mi maraviglio di tal sorte di argumento, quando dice il raggio visuale non passa per il centro dil pianetta, adonque non si possono osservare le paralassi. Se questo autore fosse essercitato nella Schola mathematica havria veduto apertamente, che le paralassi fanno, che il corpo Celeste appare in altro loco, che non è non solo secondo il suo centro, ma etiamdio con tutte le parti del suo corpo; havria ancora imparato, non esser tanto difficile l’havere il centro di qual si voglia stella abenche picciola, se ben questo a dir il vero è fori di proposito. Quanto all’essempio della Luna, quando dice che non saria meraviglia se le intersettioni fori del centro della luna in varie parti di essa facessero varii angoli; quasi volesse dire, che le paralassi osservate dalli mathematici non siano altro, che quella differentia, che nella presente figura si vede G D, che è la differentia tra E F, & C D, cioè la vera differentia delle paralassi osservata dalli mathematici; la quale abenche nella presente figura sii di qualche consideratione; nulladimeno nelle osservationi è di tanta piciolezza, che non cade sotto li sensi: hora li mathematici osservano differentia d’aspetti nella Luna per un grado intiero, & più, & la Luna in Cielo non occupa più che mezzo grado, donde ne everebbe, che questa variatione d’angoli circa il corpo della Luna faria maggior differentia dil doppio, che non tutta la Luna; il che senza altra demostratione appare inconveniente. Ma già che bisogna in simili cose vulgate persistere, notisi nella presente figura il centro A esser centro della terra, il

punto B l’ochio, che osserva la Luna, E F la paralasse osservata nella suprema parte del corpo lunare, C D la paralasse osservata nella parte inferiore di essa

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