Pagina:Le opere di Galileo Galilei V.djvu/333

Da Wikisource.

a madama cristina di lorena. 329

osservazioni e per l’applicazione di molti literati alla sua lettura si va di giorno in giorno scoprendo più vera la sua posizione e ferma la sua dottrina, avendol’ ammesso per tanti anni mentre egli era men seguito e confermato, parrebbe, a mio giudizio, un contravvenire alla verità, e cercar tanto più di occultarla e supprimerla, quanto più ella si dimostra palese e chiara. Il non abolire interamente tutto il libro, ma solamente dannar per erronea questa particolar proposizione, sarebbe, s’io non m’inganno, detrimento maggior per l’anime, lasciandogli occasione di veder provata una proposizione, la qual fusse poi peccato il crederla. Il proibir tutta la scienza, che altro sarebbe che un reprovar cento luoghi delle Sacre Lettere, i quali ci insegnano come la gloria e la grandezza del sommo Iddio mirabilmente si scorge in tutte le sue fatture, e divinamente si legge nell’aperto libro del cielo? Né sia chi creda che la lettura de gli altissimi concetti, che sono scritti in quelle carte, finisca nel solo veder lo splendor del Sole e delle stelle e ’l lor nascere ed ascondersi, che è il termine sin dove penetrano gli occhi dei bruti e del vulgo; ma vi son dentro misteri tanto profondi e concetti tanto sublimi, che le vigilie, le fatiche e gli studi di cento e cento acutissimi ingegni non gli hanno ancora interamente penetrati con l’investigazioni continuate per migliaia e migliaia d’anni. E credino pure gli idioti che, sì come quello che gli occhi loro comprendono nel riguardar l’aspetto esterno d’un corpo umano è piccolissima cosa in comparazione de gli ammirandi artifizi che in esso ritrova un esquisito e diligentissimo anatomista e filosofo, mentre va investigando l’uso di tanti muscoli, tendini, nervi ed ossi, essaminando gli ofiizi del cuore e de gli altri membri principali, ricercando le sedi delle facultà vitali, osservando le maravigliose strutture de gli strumenti de’ sensi, e, senza finir mai di stupirsi e di appagarsi, contemplando i ricetti dell’immaginazione, della memoria

5. occultarla e opprimerla, quanto — 22. nel risguardar — 25. investigando gli usi

1-2. si va... più vere le sue posizioni e vera la sua, G, s — 4-6. Il cod. Marciano Cl. IV, n. CCCCLXXXVII, legge: parrebbe, a mio giudizio, che si volesse occultare quello che si va scoprendo e manifestando, e, più, farebbe più curiosi gli uomini allo studio di esso. — 7-8. In luogo di proposizione, il cod. G, gli altri codici e la stampa leggono opinione; e così era pure scritto originariamente nel cod. V, ma Galileo corresse di suo pugno proposizione. — 9. In luogo di proposizione, che è del cod. V, gli altri codici e la stampa leggono posizione. — 18-19. che le voglie, le fatiche, gli studi, G — 20. ancora penetrati interamente, G. Né gli altri codici né la stampa concordano in questa trasposizione. — 20-21. I codici, tranne V, e la stampa leggono: per migliaia d’anni. — 24. e diligente anatomista, s — 27. vitali, risecando ed osservando, G, s. Si avverta però che risecando, che manca nel cod. V, non è stato tradotto nella versione latina la quale accompagna il testo italiano nella stampa.—