Vai al contenuto

Pagina:Le poesie religiose.djvu/211

Da Wikisource.

— VII —


Ma, qualche volta, a punto perchè le sforza troppo, certe imagini escono un po’ contorte; ei scava troppo nel proprio pensiero, e la riflessione acuta lo porta a certi accozzi che scemano la spontaneità dell’ispirazione. E per non torre che un esempio: quando nelle Stelle cadenti egli usa quest’imagine:

     . . . . . . invan di ciechi
     Adamastorri il vero arma i suoi flutti.

mi par che dall’imagine, appunto perchè troppo contorta, non esca ben netto il pensiero poetico. Potrebbe esser colpa mia se non mi riuscì chiaro, ma potrebbe anche essere colpa dell’imagine stessa desunta da relazioni false. Anche i mostri che diventano “raggianti arcangeli marini„, quel “ai dèmoni s’attesta intrepido„, sono residui di forme romantiche omai cancellate dal sentimento, che l'arte non dee rievocare.