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Pagina:Le rime di Lorenzo Stecchetti.djvu/368

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336 adjecta

RIME


I.


     Fitte nel capo mio ronzan le rime
come nell’alvear d’api uno sciame,
che colse il miei dalle corolle opime
nel vagabondo errar da stame a stame.

     Lo colse per le valli e per le cime,
senza fren di regina o di reame,
e se il libero voi non fu sublime,
l’ala fu pari alle modeste brame.

     L’alba le vide uscir col primo lume
e la sera tornar nell’ore estreme,
pel seren, per la piova e per le brume

     ed io che tutte le conosco a nome,
le veggo lavorar ronzando insieme
e poi fuggir di nuovo e non so come.