Pagina:Le rime di Lorenzo Stecchetti.djvu/457

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adjecta 425


     od il veron coperto
dai fior di primavera,
da cui, nel raggio incerto
44de la morente sera,
rise ne l’aere aperto
la bocca lusinghiera
che all’inesperto core
48prima insegnò che cosa fosse amore.

     Ahimè, che il sogno lieve
come un soffio è passato
e ognun riprende in breve
52il libro abbandonato!
Vincendo il tedio greve
del lavoro forzato,
la lotta per la vita
56a se le menti giovanili invita.

     O vita mal concessa,
che dura legge è questa
se su la soglia istessa
60bieco il dolor ci arresta,
se, già dai fati oppressa,
l’anima che si desta
mentre dispiega il volo,
64sente l’ala spennarsi e cade al suolo?