Pagina:Le rime di Lorenzo Stecchetti.djvu/596

Da Wikisource.
564 adjecta.


     E ben ci sta. Come la nebbia incombe
sui colli sacri dove crebbe il fior,
così, freddo l’oblio, copre le tombe
20dove riposa dell’Italia il cor,

     il generoso cor che non pesava,
nelle battaglie il quando ed il perchè,
ma che del sangue suo crocesignava,
24crisma divino, sulla fronte i Re.

     Ed or, poveri morti, ai soddisfatti
troppo la soma del dover pesò.
L’istessa lingua che giurava i patti,
28ruppe la fede data e spergiurò,

     mentre voi che giuraste — o Roma, o morte
l' eterno sonno lo dormite qui,
dove, quadrata, l’ultima coorte
32gittò l’ultimo grido e poi morì.

     Ultimo fior dell’epopea romana,
nato di sacrificio e di virtù,
o fior di Villa Glori e di Mentana,
36la tua radice non germoglia più!