Pagina:Le rime di M. Francesco Petrarca I.djvu/279

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196 SECONDA

70Dove è viva colei ch’altrui par morta,
Et di sue belle spoglie
Seco sorride, et sol di te sospira;
Et sua fama, che spira
In molte parti anchor per la tua lingua,
75Prega che non extingua,
Anzi la voce al suo nome rischiari,
Se gli occhi suoi ti fur dolci nè cari. -
Fuggi ’l sereno e ’l verde,
Non t’appressare ove sia riso o canto,
80Canzon mia no, ma pianto:
Non fa per te di star fra gente allegra,
Vedova, sconsolata, in vesta negra.


SONETTO CCXXIX.


R
Otta è l’alta colonna e ’l verde lauro

     Che facean ombra al mio stanco pensero;
     Perduto ò quel che ritrovar non spero
     4Dal borrea a l’austro, o dal mar indo al mauro.
Tolto m’ài, Morte, il mio doppio thesauro,
     Che mi fea viver lieto et gire altero,
     Et ristorar nol pò terra nè impero,
     8Nè gemma orïental, nè forza d’auro.
Ma se consentimento è di destino,
     Che posso io più, se no aver l’alma trista,
     11Humidi gli occhi sempre, e ’l viso chino?
O nostra vita ch’è sì bella in vista,
     Com perde agevolmente in un matino
     14Quel che ’n molti anni a gran pena s’acquista!


CANZONE XLI.


A
Mor, se vuo’ ch’i’torni al giogo anticho,

Come par che tu mostri, un’altra prova
Meravigliosa et nova,