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46 schiaparelli, N.° IX.

solare di quest’astronomo. Le durate in questione desunse l’autore del Papiro dal Parapegma o calendario meteorologico di Callippo, e sono quindi necessariamente espresse soltanto in numeri intieri di giorni, ciò che è necessario tener a mente nell’esaminarle. La tavoletta seguente dà nella seconda colonna le durate di quei quattro intervalli, quali il papiro attribuisce a Callippo: nella terza dà le durate che egli avrebbe dovuto trovare secondo la teoria dei moderni1 nell’anno 330 prima di Cristo: la quarta colonna dà gli errori commessi da Callippo nell’estimare i quattro intervalli. Le tre ultime colonne danno, secondo l’autorità dello stesso papiro2, gli analoghi elementi per la teoria solare d’Eutemone, il quale osservò intorno al 430: ciò per uso di comparazione.

Intervalli Nel 330, secondo Errore Nel 430, secondo Errore
di di
Callippo i moderni Callippo Eutemone i moderni Eutemone
g. g. g. g. g. g.
Equinozio di primavera 
94 94,17 -0,17 93 94,23 -1,23
Solstizio estivo 
92 92,08 -0,08 90 92,01 -2,01
Equinozio d’autunno 
89 88,57 +0,43 90 88,52 +1,48
Solstizio d’inverno 
90 90,44 -0,44 92 90,50 +1,50
Equinozio di primavera 

Questa tavola dimostra a colpo d’occhio quali progressi avesse fatto l’osservazione del Sole in Grecia durante il secolo 430-330 a. C. Gli errori di Callippo non arrivano in nessun caso alla metà di un giorno; e quindi le durate da lui assegnate nel Parapegma sono tanto esatte, quanto è possibile darle indicandole con un numero intero di giorni. Gli errori di Eutemone vanno fino a due giorni intieri. È importante riflettere, che queste determinazioni non appartengono al genere di quelle che diventano sempre più perfette a misura che si prolungano le osservazioni per anni e per secoli, nelle quali il vantaggio è sempre dei più moderni (come per esempio accade nella determinazione dei medj movimenti). Lo studio dell’anomalia del moto solare non trae alcun vantaggio dal tempo; ma solo progredisce colla perfezione dei metodi d’osservazione, e il paragone dei risultati di Eutemone con quelli di Callippo mostra di quanto il secondo avesse perfezionato l’opera del primo.

Non può esservi il minimo dubbio, che se noi possedessimo l’esatta espressione dei risultamenti da Callippo ottenuti colle sue osservazioni equinoziali e solstiziali, se ne potrebbero ricavare per gli elementi dell’anomalia solare valori assai prossimi al vero. Eudemo narra, che per rappresentare questa anomalia, Callippo impiegava due sfere; ed appena è lecito dubitare, che l’artificio da lui usato per render conto dell’alternata accelerazione e ritardazione del moto solare fosse identico a quello che Eudosso impiegava per rappresentare l’anomalia sinodica dei pianeti, la quale, sebbene molto più sensibile che l’anomalia del Sole, appa-


  1. Queste durate, secondo i moderni, furono calcolate supponendo che il perigeo solare avanzi di 61′′ 7 ogni anno rispetto ai punti equinoziali, e che l’eccentricità diminuisca di 4,24 unità della settima decimale ogni anno.
  2. V. Boeckh, Ueber die vierjährige Sonnenkreise der Alten, p. 46.