Pagina:Leonardo prosatore.djvu/193

Da Wikisource.

189


mente nota li atti delli circonstanti e loro compartizione, e presto t’insegnerà comporre le istorie. E quando hai pieno il tuo libro, mettilo in parte e serbalo alli tua propositi, e repigliane un altro e fanne il simile; e questa sarà cosa utilissima al modo del tuo comporre, del quale io ne farò un libro parculare che seguirà dopo la cognizione delle figure e membra in particolare e varietà delle loro gionture.


Le mani e braccia in tutte le sue operazioni hanno da dimostrare la intenzione del loro motore quanto fia possibile, perchè con quelle chi ha affezzionato giudizio s’accompagna l’intenti mentali in tutti li suoi movimenti1. E sempre li buoni oratori, quando vogliono persuadere agli auditori qualche cosa, accompagnano le mani e braccia colle loro parole; benchè alcuni insensati non si curano di tal ornamento, e paino nel loro tribunale statue di legno, per la bocca delle quali passi per condotto la voce d’alcun uomo che sia ascosto in tal tribunale. E questa tal usanza è gran difetto ne’ vivi e molto più nelle figure finte, li quali se non sono aiutate dal suo creatore con atti pronti e accomodati all’intenzione che tu fingi esser in tal figura, allora essa figura sarà giudicata due volte morta, cioè morta perchè essa non è viva, e morta nella sua azione. Ma per tornare al nostro intento qui di sotto si figurerà e dirà di più accidenti, cioè : del

  1. Perchè con esse chi parla con animo appassionato, sempre accompagna i suoi ragionamenti.