Pagina:Leonardo prosatore.djvu/244

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degli alberi, ancora che da te sieno equalmente distanti, una medesima qualità di verde. Così, dicendo de’ prati come delle piante e altre qualità di terrami e sassi e pedali delle predette piante, varia sempre, perchè la natura è variabile in infinito; non che nelle spezie, ma nelle medesime piante trovarà vari colori, cioè nelle vimene son più belle e maggiori le foglie che negli altri rami, e è tanto dilettevole natura e copiosa nel variare, che infra li alberi della medesima natura non si trovarebbe una pianta ch’appresso somigliassi all’altra, e non che le piante, ma li rami, o foglie, o frutti di quelle non si troverà uno che precisamente somigli a ’n altro; sì che abbi tu avvertenzia e varia quanto più puoi.

Del figurare l’inverno.

Li paesi facti nella figurazione del verno non debbono dimostrare le sue montagnie azzurre come si vede alle montagnie della state, e questo si prova per la quarta di questo1 che dicie: in fra le montagne vedute in lunga distanzia quella si dimostrerà di colore più azzurro la qual fia in sè più oscura; adunque essendo le piante spogliate delle lor foglie, si dimostran di color berrettino, essendo che le foglie son di color verde; e tanto quanto il verde è più oscuro che il berrettino, tanto si mostrerà più azzurro il verde che il berrettino, e per

  1. Sottintende: regola dell’argomento che sto trattando.