Pagina:Leopardi, Giacomo – Operette morali, 1928 – BEIC 1857808.djvu/301

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appendice 295


16 ottobre 1821, Z. 1926 (III, 445):

È cosa tuttogiorno osservabile come sieno difficili ad estirpare le opinioni e i costumi popolari (anche i piú falsi, dannosi, vergognosi, derivanti da’ piú sciocchi pregiudizi ecc.) come lunghissimi secoli dopo che n’è mancata, per cosí dire, o la ragione o l’utilitá ecc., esse tuttavia durino o se ne trovino notabili vestigi ecc. Eppur la moda cambia le usanze del vestire e di tutto ciò a cui essa appartiene, ancorché ottime, utilissime, convenientissime al tempo ecc. e le cambia in un punto e universalmente e in modo che brevemente si perde ogni vestigio della usanza passata. Questo principalmente fra i popoli cólti, i quali però non sono quasi meno restii degli altri nel disfarsi di tutto ciò che non è soggetto all’imperio della moda, per cattivo, falso, inutile, dannoso, brutto che possa essere.

21 luglio 1823, Z. 3000 (V, 125):

Delle cose veramente ridicole, nella societá o negli individui, è ben raro trovar chi ne rida. E s’alcuno ne ride, difficilmente trova il compagno che l’aiuti a farlo e che gli dia ragione, o che pur senta la causa del suo riso. Gli uomini per lo piú ridono di cose che in effetto son tutt’altro che ridicole, e spesso ne ridono per questo appunto che non sono ridicole. E tanto piú ne ridono, quanto meno esse son tali.

E vedi anche nei Pensieri, il CVI.

23-25 novembre 1820, Z. 352-53 (I, 411):

Nominando i nostri antenati, sogliamo dire: «i buoni antichi», «i nostri buoni antichi». Tutto il mondo ha opinione che gli antichi fossero migliori di noi; tanto i vecchi che perciò li lodano, quanto i giovani che perciò li disprezzano. Il certo è che il mondo in questo non s’inganna; il certo è che, senza però pensarvi, egli riconosce e confessa tutto giorno il suo deterioramento. E ciò non solamente con questa frase, ma in cento altri modi; e tuttavia neppur gli viene in pensiero di tornare indietro, anzi non crede onorevole se non l’andare sempre piú avanti e, per una delle solite contraddizioni, si persuade e tiene per indubitato che, avanzando, migliorerá, e non potrá migliorare se non avanzando; e stimerebbe di esser perduto, retrocedendo.