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234 il martirio de' santi padri

ciò sia cosa che quale è maggiore diletto e dolcezza che vedere la gloria e la faccia di Cristo signore nostro? Ricordivi, padri e fratelli miei, come spesse fiate, seggendo e ragionando insieme, per beatissimi reputavamo quelli che al santo nome di Cristo rendettono testimonianza di martirio, e come tutti di buon cuore saremmo voluti essere in compagnia di quelli santi. Ora ecco dunque, o figliuoli, il tempo è venuto, e il vostro disiderio avrá fine, che insieme con esso loro, secondo che disperaste, abiterete in eterno nella vita a venire. E perciò non vogliate prendere affanno e rammaricarvi né spaventare, e non fate opera che a voi male si convegna; ma vestite fortezza, e la morte sostenete con buon animo, imperciocché il signore Iddio gradevolmente nel suo regno raccèttavi ’. Allora tutti rispondendo dicemmo: f Cosí come tu hai detto, venerabile padre, cosí faremo. Imperocché qual cambio potremo rendere al signore Iddio di tutto quello che e’ diede a noi? Veramente berremo il calice della salute e chiameremo il nome di Dio ’. E voltatosi il nostro santissimo padre inverso l’oriente, e levato gli occhi e le mani al cielo, mirando colassu nell’alto, disse: ’ Giesú Cristo signore e Dio onnipotente, il quale se’ la speranza e ’l refugio nostro, non dimenticare i servi tuoi, ma rimèmbrati della nostra meschinitá e miseria, e fortificane in questa necessitade, e l’anime di tutti noi ricevi per graziosa ostia in odore di suavitá; con ciò sia cosa che a te si convegna onore e gloria in questo di e sempre e ne’ secoli de’ secoli, amen ’. E replicando noi, amen, udendo tutti, venne come dallo altare una voce che diceva: * Venite a me tutti che siete affaticati e gravati, e io riposerovvi \ Della qual voce incominciammo a palpitare e tremare, e le ginocchia non ci potevano reggere, imperciocché, come dice il Signore, lo spirito è apparecchiato, ma la carne si è fiebole. E cosí disperati al tutto di questa vita, mirando fiso inverso il cielo, stavamo pure cogli occhi levati in alto.