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240 il martirio de' santi padri

CAPITOLO DECIMOSETTIMO

Dunque io in quel tanto, preso un poco di sicurtá, uscito del mio nascondiglio, incominciai a ricercare i corpi de’ Santi che erano stati uccisi; e trovai che tutti erano passati, se non tre, i quali si chiamavano Domno, Andrea ed Orione. E primieramente Donino, ferito nel fianco d’una spaventevole piaga, giaceva in terra con grande spasimo. Andrea, come che molte piaghe avea ricevuto, per tutto questo non mori, con ciò sia che le dette piaghe non fussono mortali. Orione niuna piaga aveva, imperciocché il barbaro menògli colla spada un colpo da mano ritta, e la spada venne a dare nella parte manca, e non toccò la persona, avvenga che passasse il ciliccio. Onde quello barbaro, pensandosi averlo finito, lasciò stare questo, e volsesi contro un altro. E Orione gittatosi sopra i cadaveri degli uccisi, giaceva come fusse morto. Questi levatosi su, andava attorno insieme con esso meco palpando le reliquie de’ Santi, lamentando e piagnendo forte di quella sciagura. Dopo questo i faraniti, ucciso tutti i blemmi, lasciato i corpi ile’ barbari in sulla ripa del mare per cibo alle fiere e agli uccelli, tornaronsi, e raccolsono i corpi della loro gente che erano morti da prima e di poi, li quali erano grande numero, e feciono sopra loro uno maraviglioso pianto, e seppellitili appiè del monte in certe spelunche presso delle fontane, vennono a noi s’apparecchiarono di seppellire i corpi de’ Santi insieme con esso noi e con Obediano capo della loro gente. Ed entrati a raccòrre i predetti corpi, lacrimavamo e sospiravamo veggendo la greggia di Cristo prostrata in terra, a modo di pecorelle ammazzate dal lupo. Imperocché molti spaventevoli e orrende erano le uccisioni di quelli servi di Cristo e martiri, alcuno tagliato dall’omero in giú per insino al bellico, alcuno partito in due, altro diviso dalla cima del capo per insino al collo, e chi aveva le interiora metá nel ventre e metá spase per terra. Cosí adunque i santi martiri quale in uno e quale in altro modo piagati, passarono di questo secolo; e ora godono