Pagina:Leopardi - Canti, Piatti, Firenze 1831.djvu/30

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24 canto ii.

15Volgiti e ti vergogna e ti riscuoti,
E ti punga una volta
Pensier de gli avi nostri e de’ nipoti.

     D’aria e d’ingegno e di parlar diverso
Per lo toscano suol cercando gia
20L’ospite desioso
Dove giaccia colui per lo cui verso
Il meonio cantor non è più solo.
Ed (oh vergogna) udia
Che non che ’l cener freddo e l’ossa nude
25Giaccian esuli ancora
Dopo il funereo dì sott’altro suolo,
Ma non sorgea dentro a tue mura un sasso,
Firenze, a quello per la cui virtude
Tutto il mondo t’onora.
30Oh voi pietosi, onde sì tristo e basso
Obbrobrio laverà nostro paese:
Bell’opra hai tolta e di ch’amor ti rende,
Schiera prode e cortese,
Qualunque petto amor d’Italia accende.

     35Amor d’Italia, o cari,
Amor di questa misera vi sproni,
Ver cui pietade è morta