Pagina:Leopardi - Dissertazioni filosofiche, Antenore.djvu/47

Da Wikisource.

dissertazione sopra i sogni

gerò, che gli spiriti del sangue, ed il fluido nerveo dovendo per l’avvicinarsi dell’uomo alla vigilia scuotersi, e circolare, i medesimi sogliono determinarsi ad eccitare nel celabro quelle sensazioni, che in esso eccitarono nel tempo della vigilia piuttosto, che a produrne delle nuove. Egli è infatti ben raro che si percepiscano nel sonno delle Idèe che non abbiano alcuna correlazione coi pensieri avuti nel tempo della vigilia, e se sembrano talvolta esser le prime affatto indipendenti dagli ultimi ciò potrà forse avvenire per la confusa unione di più idèe concepite nel tempo della vigilia che non possono discernersi ad una ad una, e formano insieme un oggetto che non sembra esser consentaneo in alcun modo ai pensieri, ed alle sensazioni eccitatesi nella mente umana in tempo della vigilia. Accade bene spesso che i sogni ancora regolati, e tranquilli rappresentino oggetti puerili, e ridicoli alla mente ancora degli uomini più saggi, ed assennati. Ciò avviene perchè essendo l’anima dell’uomo oppressa, ed assopita, ed intercluso essendo l’esercizio delle sue facoltà ella non può fare l’uso adequato della sua ragione, il quale è necessario per conoscere la picciolezza delle sue idèe, e per rigettarle. Nondimeno avverrà talvolta, che per l’abitudine fattane nel tempo della vigilia le medesime vengano dalla mente rigettate, ed inoltre venendo la mente a ricuperare coll’avvicinarsi dell’uomo alla vigilia una parte delle proprie facoltà essa può allora in qualche modo far uso della sua ragione, e delle sue cognizioni come hanno esperimentato quelli, i quali hanno nel sonno immaginati de’ versi, o altre simili cose di cui in niun modo avevano conoscenza nel tempo della vigilia.