è mio amico, e ha voluto confidare a me solo questo secreto,
e mi costringe a riveder la sua opera, pagina per pagina: ma io
non so che ci fare. Prego però anche Lei a tener la cosa secreta
affatto.
Bacio la mano alla Mamma, e abbraccio teneramente i fra-
telli. Mi benedica: e con effusione di cuore mi ripeto suo amo-
rosissimo figlio.
Giacomo.
Io, grazie a Dio, sto bene.
1283. |
A PlERFRANCESCO LEOPARDI. |
|
Pietruccio mio. Vi ringrazio del libretto che mi mandate, e
vi son proprio obbligato di avermi fatto leggere quella bella
e originale dedicatoria. Manzoni è con la sua famiglia a Milano
sua patria, dove è stabilito. E vero che io aveva già i suoi In-
ni:1 ho ancora, e porterò costì, tutte le altre sue opere, fuori
del romanzo. Spero in Dio che a quest’ora sarete guarito della
sfogagione. Pregate per me il Papà che me ne scriva. Salutate
tutti, e vogliate sempre bene al vostro Giacomo, che vi ama
quanto egli suole amare i fratelli suoi.
1284. |
Di Monaldo Leopardi. |
|
Recanati 19. Giugno 1828. |
Mio caro Giacomo.
Ricevo la cara vostra dei io. scritta da Firenze, e conosco dalla
med.a che non avevate ricevuta l’ultima mia scrittavi in Pisa, nè un
libretto speditovi colà da Pietruccio. Senza errori di Posta avrete rice-
vute in Firenze le nre nuove due volte prima che vi giunga la p[resen]te.