Pagina:Leopardi - Epistolario, Le Monnier, 1934, I.djvu/104

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ANNO 1817 - LETTE11E 40-12 7] mondato e ammorbato di cattiva libri. Io ho pensato che il gridare contro i cattivi libri è fatica smisurata, inutile, pericolosa. Però mi sono appigliato ad un più cheto o sicuro benché lento rimedio: di andar divulgando o lodando libri buoni, che per lo più giacciono dimentichi. E ho qui uno stampatore che non mi rifiuta per consigliere. Ma il principale e necessario consiglio lo prendono gli stampatori dal guadagno e dallo spaccio. Però amerei che il Silvestri assaggiasse ne’ principii ch’io noi consiglio a danno: e vorrei che il mio caro signor Contino costi e ne’ contorni procurasse compratori a questo Palcani, scrittore elegante, e di poco prezzo a comprare. M’imagino ohe già lo conosceva; e quindi gradirà che io abbia unito le sue operette che anelavano disperse e difficilmente si trovavano. S’ella ne farà inchieste allo Stella, ne sarà subito provveduto. Confesso che mi ha fatto meraviglia ch’olla già avesse notizie delle cosette mie. delle quali si poclii esemplari erano a stampa: e vorrei sapere se le aveva vedute tutte; e s’cll’ha il Panegirico. ila ormai mi vergogno d’essere tanto trascorso colle ciancio. Per carità mi perdoni. Riverisca e ringrazi per me un milion di volto il suo Signor Padre: io non so se prima con lui debbo congratularmi di un tal figlio, o con lei di un tal padre. Certo è una rarissima grazia di Dio ad ambidue. Accettino dunque benignamente l’affettuosissima riverenza del loro cordial servo.


41. Di Giuseppe Acerbi.1

Milano 8 Aprilo 1817.

Stimatissimo Signore. Le mando inclusa la fascia che ravvolgeva il suo manoscritto dell’/mio a Nettuno, perché esaminando il carattere dell’indirizzo Ella verifichi se è quello stesso che fu scritto sotto i suoi occhi, e che Ella lesse, com’Ella scrive con tanta sicurezza nella sua lettera. Cosi spiegherà Ella stessa questo enimma che a me non è dato di poterle diciferare.2 Aderendo però alla preg.ma Sua 21 p.° p.°, rimetterò al Sig.r Stella il manuscritto e metterò in conto di lui I’ importo della spesa di posta. Creda ai sentimenti della sincerissima stima, colla quale ho l’onore di essere, di Lei stimatis.mo Signore Umil.mo ed Obb.mo Servitore ]| Direttori? della Biblioteca Italiana.


42. Di A. F. Stella.3

Milano H Aprile 1817.

Sig.r Conte riveritissimo. Aggiungo la presente all’ultima mia dol 2 corr.t” onde prevenirla che oggi soltanto il S.r Acerbi mi consegnò il ms. pel quale ho sborsato due lire italiane por spese da lui incontrato nel ritirarlo dalla posta. Questo bell’Inno si stamperà subito nel 1 Dall’autografo, nella Nazionale di Napoli. 2 Riferendosi alla lettera di G. n. 38, l’Acerbi adopera, non senza una leggera punta d’incredulità e d’ironia, la medesima espressione usata da G. noi principio di quolla sua. 3 Pubblicata primamente nel volume citato Lettere inedite ecc. Lapi, 1888.