Pagina:Leopardi - Epistolario, Le Monnier, 1934, I.djvu/105

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72 EPISTOLARIO mio Spettatore, e si farà contemporaneamente un’edizione a parte, della quale Ella avrà le 40 copie che ricerca.1 In attesa di ambiti di Lei comandi, pregandola di riverirmi il gentiliss.0 S.r Conte di Lei Padre, ho il piacere di dichiararmi suo d."‘° obb.° serv.0 A. F. S.


43. Ad A. F. Stella. - Milano.

Recanati 11 Aprile 1817.

¡Stimatissimo Signore. Riscontro la sua carissima del 2 corrente.2 Riceverà fra poco la versione dell’Alicarnasseo che si sta copiando. Siccome quello che Ella mi scrive intorno alla nota spedizione n° 8 mi dà speranza di riceverla finalmente, e ricevutala io debbo subito por mano al promessole articolo sul Bellini, vorrei che Ella si compiacesse dirmi quattro parole se costi si pubblicano ancora i Dialoghi d’Eliso, e se il Bellini continua la sua impresa di tradurre tutti i poeti Classici greci, affinché io possa regolarmi nel tuono che ho da prendere per non dare aspetto di novità a una cosa già vecchia e dimenticata. Come Ella abbia ricevuto dall’Acerbi il noto ms. mi farà gran favore indicandomi quello che relativamente ad esso le chiedeva appiedi della mia 21 febbraio, come pure, se non erro, nella seguente 21 marzo.3 In quest’ultima le annunciai la spedizione per la posta di un altro mio ms.4 il quale, perché non accadano equivoci, è in forma di 12° a differenza di quello caduto in mano dell’Acerbi che è in-8°. Ora quello in-12° vorrei che Ella mi dicesse se le è giunto, e che giuntole, lo facesse avere al sig. Pietro Giordani, posto a conto la spesa del porto come le accennai nell’ultima mia. Accludo l’articolo per lo Spettatore del quale pure nell’ultima mia le feci parola.6 Ella ne farà l’uso che le sarà a grado. Le rendo i sincerissimi saluti de’ miei genitori e fratelli, ai quali unendo di cuore le mie proteste di affettuosissima stima e riconoscenza, me le dichiaro invariabilmente suo devotissimo obbligatissimo servitore ed amico. 1 Giacomo non gliele aveva espressamente ricercate: s’era limitato a dire nella sua doi 21 marzo (n. 37, paragr. 4°) che I’Acerbi gli aveva spontaneamente offerte 40 copie, per fargli intendere che anch’egli avrebbe dovuto offrirgliele gratis. 2 È al n. 39. 3 Cioè se allo Stella conveniva di pubblicare l’Inno a Nettuno per suo conto. 4 La Cantica. 6 In essa non dice però di che si trattasse. Ritengo che fosse sulla Titanomachia di Esiodo. Cfr. lett. 37, p. 66, nota 3.