Pagina:Leopardi - Epistolario, Le Monnier, 1934, I.djvu/111

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78 EPISTOLARIO «li quell’artìcolo. Ora l’ho saputo, ma solo por forza di divinazione, si elio potrei anche pigliare un granchio;1 ma la eonghiettura ha buon fondamento, e credo d’essermi apposti). Ed appena l’ho saputo, che ho deliberato di mandarle il mio libro, perché Ella uri scusi, e sappia che io non avrei nemmeno gittate quelle poche parole se avessi potuto immaginarmi quello ohe era. Le quali poi non credo che sieno tali da offendere anima nata, né da impedir Lei di concedermi la sua amicizia che le domando. Mi farà gran favore se vorrà salutare da mia parte reverentemente e singolarmente il signor conte Giulio Perticari, il quale come mi ha avuto e mi avrà avido e voglioso lettore, cosi vorrei che mi avesse per buono o devoto servo. E Lei similmente prego che mi creda suo devotissimo obbligatissimo servitore. 47. Di A. F. Stella.2 Milano 19 Aprile 1817. Ho ricevuto il pregiatiss. di lei foglio del 11 and.’®.» Dal precedente mio del 10 ■* Ella avrà rilevato che ho ritirato il Ms. che per isbaglio era andato al Sig. Acerbi, p ohe sto occupandomi di farlo stampare nel mio Spettatore.^ I SS.’1 Marsonor e Grandi ai quali scrissi di buon inchiostro sul mostruoso ritardo della spedizione N. 8, mi riscontrarono ne’ seguenti termini in data 15 eorr.‘®: «Ci sorprende sentire che il ttig. Conte Leopardi non abbia ancora «ricevuto il pacco ohe ci avete rimesso unitamente alia nostra spedizione N. 25 dei 15 dicembre, mentre possiamo assicurarvi ohe al me«desirno fu da noi innoltrato senza ritardo col mozzo del Sig. Sebastiano «Casaretti d’Ancona, ed anche lo stesso ci assicura di avere eseguita la pili sollecita sjjodiiione. onde si piacerà accreditare la nostra par«tita di L.... per spese ec., come puro non abbiamo mancato di scrivere “ in proposito allo stesso Sig.r Conto, acciò ne faccia ricerca, e noi tempo 1 K il granchio lo prose roalinento, poiché il Cassi non em allatto l’autore dell’articolo che G. fu troppo corrivo ad attribuirgli mostrandosene offeso. Se mi fosse lecito avanzare una congettura, crederei che sotto le due iniziali F. C. si potrebbe ravvisare l’avvocato Francesco Carpi, il cui Ex libri«si vede in un esemplare dello Canzoni bologncti di G. che il Carpi doveva aver letto attentamente. Clio l’F. C. fosse un avvocato o curiale, amico delle Muse a tempo perso, è apertamente confessato da lui, dove dico ch’ora costretto a volger libracci di citatorie e di libelli, nomici capitali di chi fa versi. E fa maraviglia elio G. non avesse badato a questo importante particolare, il quale doveva bastargli a non confonderò l’F. C. dello Spettatore col cugino Francesco Cassi. 2 Pubblicata primamente nel volumo citato Lettere inedite ecc.. Lapi, 1888. 3 È al n. 43. •I È al n. 42. dove la data è dol 9. 5 Sempre il ms. dell’inno a Nettuno.