Pagina:Leopardi - Epistolario, Le Monnier, 1934, I.djvu/129

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96 EPISTOLARIO Nel N° 77 troverà la Titanomachia di Esiodo, che mi ha favorito.! La prego di ricambiare i miei cordiali complimenti al gentilissimo S. Conte di Lei Padre, e con pienezza di stima mi protesto alT.’uo ed obb.ni° servitore di cuore. P. S. — Suppongo che cogli altri libri avrà ricevuto pure i giornali inglesi. Ora spero che il S.r Conte suo fratello che riverisco di cuore, ne farà uso per profitto dello Spettatore. 54. A Pietro Giordani. - Milano.2 Recanati 30 Maggio 1817. Signore mio carissimo. L’erudizione che Ella ha trovato nelle note all’Inno a Nettuno, in verità è molto volgare, e a me è parato di scrivere quelle note in Italia; ma in Germania o in Inghilterra me ne sarei vergognato. Io sono andato un pezzo in traccia della erudizione più pellegrina e recondita, e dai 13 anni ai 17 ho dato dentro a questo studio profondamente, tanto che ho scritto da sei o sette tomi non piccoli sopra cosa erudite 3 (la qual fatica appunto è quella che mi ha rovinato); e qualche letterato straniero che è in Roma e che io non conosco, veduto alcuno degli scritti miei, non li disapprovava, e mi facea esortare a divenire, diceva egli, gran filologo.4 È un anno e mezzo che io quasi senza avvedermene mi son dato alle lettere belle che prima non curava; e tutte le cose mie che Ella ha vedute, ed altre che non ha vedute, sono state fatte in questo tempo; si che avendo sempre badato ai rami, non ho fatto come la quercia ohe «A vieppiù radicarsi il succo gira, Per poi schernir d’Austro e di Borea l’onte»;5 a fare il che mi sono adesso rivolto tutto. E l’Inno però e le note col resto, l’ho scritto appunto un anno fa: in questi mesi non avrei potuto reggere a quella fatica. Da questo Ella vedrà, se non l’ha già veduto, che quanto io spaccio della scoperta dell’Inno è una novella. Innamorato della poesia greca, volli fare come Michel Angelo che sotterrò il suo Cupido, e a chi dissotterrato lo credea d’antico, portò il braccio mancante. 1 Dev’esser questo l’articolo di cui si fa cenno, senza specificarlo, nella lett. 37 (v. p. 65, nota 3), e nella 43 (v. p. 72, nota 5); pubblicato nello Spelta, tore, quad. 77 del 1° giugno. Titanomachia è il titolo dato dal L. a quel brano della Teogonia di Esiodo, da lui giudicato il solo luogo veramente poetico di quel poema, e fatto precedere da un lungo «Discorso» letterario sopra Esiodo. 2 Da copia di Paolina, con correzioni di Giacomo, in casa Leopardi. 3 I tomi cui qui si accenna sono: 1° la Storia ridi’ Astronomia (1813 e ’14); 2° il Porphyrius, fatto in italiano nel ’14 insieme con l’Esichio Milesio, e poi ridotto in latino; 3° i Rhelores pure del ’14; 4° i SS. Patres e gl’Historici. dall’ottobre ’14 al maggio ’15; 5° gli Errori popolari, nel giugno-luglio del ’15; 6° Iulius Africanus, dall’agosto’15 al gennaio’16. 4 Non mi pare che possa alludere ad altri che all’Akerblad. 6 Alfieri, Son. Qià dell’ali sue calde il franco volo.