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Pagina:Leopardi - Epistolario, Le Monnier, 1934, I.djvu/141

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108 EPISTOLARIO considerato il Lattanzio, ed Ella dovrebbe vedere se fa a proposito Ì>er la somiglianza del lavoro ecc. Ma di grazia, come può il Sig.r Conte are tanti e si be’ lavori? Ella è una maraviglia della nostra Italia, né già le penne degli scrittori potranno più contenersi di non farne pubblici e solenni elogi. Le scrivo in mezzo foglio per economia di posta. Sono, pieno di ammirazione ed affetto, Servo ed Amico. 61. A Pietro Giordani. - Milano.1 Recanati 20 Giugno 1817. Signor mio carissimo. Poco per questa, perché immediate metto mano a un’altra in cui le renderò conto delle osservazioni che ho fatto sopra il suo caro libro in difesa del Dionigi - Disegno di premetterla alla mia traduzione (della quale non le dico niente, perché mi figuro che il Mai al quale ne ho scritto ne l’avrà parlato), con questo che Ella me ne dia licenza espressa, e me ne dica con sincerità, ma intera e perfetta, la sua opinione cosi quanto alle cose come quanto alle parole. La pubblicherò tale quale gliel’avrò spedita, salvo quello che vi potrà mutare il suo giudizio o la mia revisione, perché la fretta del dettare mi può bene cavar di bocca molte cose che non reggano alla stampa. In essa lettera la tratterò col Voi (perché la terza persona mi pare grand’impaccio allo stile), il che farei sempre se non temessi di non aver corrispondenza, perché in verità quando le parlo, vorrei parlarle a quattr’occhi e che non ci fosse sempre la Signoria in mezzo che mi sentisse. Se Ella mi promette di corrispondermi, le prometto aneli’ io che, quanto a Lei, farò un crocione alla Signoria. Son persuaso che in queste baie non istà l’amicizia, ma quando un uso porta più comodi e vantaggi che un altro mi par che sia da preferire. I consigli che Ella mi dà intorno al curare la mia salute sia certa che gli ascolto, e ne fo grandissimo conto, e li seguo il più che m’è possibile. Della dozzina spero che ci accorderemo. Basta che Ella si risolva di venire e il più presto che potrà, il che mio padre (che la saluta) vuol che le raccomandi ogni volta che le scrivo. Mi rallegra il sapere che Luigi Uberto Giordani le sia congiunto di sangue. 1 Dalla copia di Paolina, con correzioni di G., in casa Leopardi. 2 Cfr. lett. 58, paragr. 2°; lett. 59 e 60. — Dopo il volgarizzamento dei Frammenti dionisiani, fatto nel gennaio ’17 (v. lett. 22, p. 44, e p. 45 nota 1). G. aveva ritenuto necessario rispondere alle Osservczioni del Ciampi contro il Dionigi del Mai, che lo Stella gli aveva spedito il 5 marzo, in unu prefazione al suo volgarizzamento. Ma molto meglio si determinò il suo disegno quando ebbe ricevuto sui primi di giugno il libro del Giordani in difesa del Dionigi. Avutolo appena e divoratolo, ordina sopra di esso le suo idee; e cosi può nella presente lettera annunziare al Giordani le sue «Osservazioni» sul libro di lui. Anche questo scritto rimase inedito finché non lo pubblicò il CuGnoki in Opere inedite cit., voi. I.