Pagina:Leopardi - Epistolario, Le Monnier, 1934, I.djvu/200

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ANNO 1818 - LETTERE 105-107 167 vede che per trattare queste materie profondamente come ha fatto il Cavaliere, e non superficialmente come fanno i più, i quali perciò riescono facilmente a scrivere e stampare in un istante, è necessario del tempo; e per questa cagione non ho potuto spedirle il Discorso intiero. Ma In continuazione le sarà spedita sollecitamente, se questa prima parte non le dispiacerà. Mi lusingo che Ella s’avvedrà del sommo riguardo che ho avuto al Cavaliere, c degli elogi che gli ho fatti, e della possibile avvertenza che ho avuta perché il discorso non uscisse nemmeno un punto dai termini di un affare puramente letterario. Se Ella mi onorerà di un suo riscontro, comprenderò se questa prima parte le sia stata gradita, e se ne desideri la continuazione. Mio padre che la saluta con ogni distinzione, scrisse il 27 Febbraio p. p. alla sua Ditta, ma la lettera non ebbe effetto. La prego a comandarmi, e Considerarmi invariabilmente con piena e perfetta stima e riconoscenza suo fievolissimo obbligatissimo servitore. 107. A Pietro Giordani. - Milano.* Recanati 3 Aprile 1818. Ho ricevuto giorni addietro il Senofonte, e scritto al Mai per ringraziarlo delle sue belle operette.2 Quanto al Senofonte sappiate che m’ha dato propriamente nel genio, tanto che ho solamente un altro greco stampato in maniera che mi piaccia altrettanto: cioè stampato appresso a poco come il Senofonte, dove non si potrebbe desiderare altro che qualche nota, che però difficilmente poteva stare con quella forma ch’io voleva. Dico che mi piace pii mento dell’Autore elio si legge dopo la fine del Discorso stesso: «Questo Discorso che da principio s’intitolava, Intorno alle osservazioni del cavaliere Lodovico di Brente nulla poesia moderna, fu cominciato appena venute in luco 10 dotto Osservazioni ne- quaderni undicesimo e seguente dello Spettatore italiano; poi non sapendo l’autore sbrigarsi in un batter d’occhio dell’assunto di trattare questo materie, e intanto altri più felice avendo risposto, e il Caveliere felicissimo avendo replicato immediatamente e difTusissimamente, l’autore non giudicò di frammettersi in questa lite per allora; e oltracciò non parendogli che l’Italia fosse mossa da quelle Osservazioni a segno che dovesse far troppo caso di un libro che semplicemente lo confutasse, e crescendogli la materia fra le mani, si regolò in guisa che questo Discorso, cambiato 11 titolo, a ogni modo ritiene la sua prima forma di risposta alle Osservazioni del Cavaliere». - Mons. Lodovico Arborio dei Marchesi Di Breme, torinese (1780-1820), già elemosiniore del viceré Eugenio e governatore dei Paggi della Corte, oltre che autore dolio Osservazioni, di vari saggi critici, di due drammi sentimentali, fu anche l’ideatore e il collaboratore del Conciliatori. di cui scrisse in forma di lettera il Manifesto. 1 Dalla copia di Paolina, corretta da G.. in casa Leopardi. 2 Lett. 105.