Pagina:Leopardi - Epistolario, Le Monnier, 1934, I.djvu/233

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108 EPISTOLARIO non mono a Lei che al suo degnissimo Genitore ed ottimo Fratello, ho mandato a rivedere al R.mo P. Maestro del S. P. il Manoscritto delle due Odi da Lei trasmessemi. Se non si incontrerà alcuna opposizione, di che assai temo per quello che dice contro la Francia ed a favore della libertà Italiana, subito si porrà mano alla starnila a Propaganda, con un carattere nuovo Bodoniano, adattato a farne un’edizione consimile al sesto del Ms. ed allo stesso numero di pagine. Frattanto mi sono informato dell’ultimo prezzo: per copie 300 in tutta carta Velina Reale, Scudi 04.50; per copie 500, Scudi 07.50. De Romanis è molto più carestoso, e da niuno può aversi l’agevolezza che può far Propaganda, che non paga pigione, né attrezzi, come tutti gli altri.i Attendo dunque da Lei l’ordine del numero che ne desidera. Se ne vorrà qualcuna in carta ceridea, sarà un picciolo aumento di spesa. Per la correzione, benché io sia carico di occupazioni, pure per amor suo ne assumerò io stesso tutto il pensiero, e procurerò che la stampa sia fatta sul modello, e con la stessa ortografia dell’Originale.2 Convien che mi scriva ancora se le vuol far piegare, e coprire con qualche carta gialla semplice, turchina, rossa, o verde, o se vuole che ne consegni l’involto di tutte le copie sciolte al Sig.r Marchese Antici suo Zio, che penserà alla distribuzione, di cui io non posso incaricarmi, non potendo girare per le dolorosissime piaghe delle mie gambe. Sia pur certa di tutta la mia premura di eseguire la sua commissione con la massima diligenza, per poterle dare questa conferma della rispettosa stima, pieno di cui, rallegrandomi di cuore de’ suoi nobilissimi Versi, e del suo caldo nazionale entusiasmo, mi pregierò sempre di professarmi suo D.mo Obbl.mo Serv. ed Amico. 140. Di Cablo Astici.3 Roma 9 Decembre 1818. Mio Car.mo Nepote. Scusate se affido ad altrui mano l’incarico di tracciarvi i miei pensieri: cosi voi nel leggermi 4 ed io nello scrivervi avremo minor fatica, senza porre nel menomo dubbio la segretezza dei nostri trattenimenti. Dopo le più appurate indagini, ho verificato che nella Biblioteca Vaticana non vaca alcun posto secondario,5 vaca bensì il primo il di cui emolumento si ristringe all’alloggio ed a scudi venticinque il mese. Molti uomini di età provetta, e che qui si sono fatti 1111 nome, vi concorrono, ma il Governo lo ha offerto al vostro Sfai. Questo cerca di negoziare assai bene il nome che si è fatto colla scoperta dei noti Codici, e forse non saranno rigettate le sue domande. Ma quando ancora il Governo le trovasse inammissibili, io non saprei consigliarvi di esporvi al concorso cogli altri per le seguenti ragioni. Costoro o sono già da molti anni impiegati nella Vaticana, o sono qui in fama di molta esperienza nelle materiali cognizioni dei Codici polverosi e delle squallide perga1 II Cancellieri, come Soprintendente della Stamperia di Propaganda, poteva agevolar G. anche nella spesa. 2 Veramente il buon Abate, proprio nell’ortografia. si prese alcune liconze che non gradirono a fi. 3 DaH’autografo, nella Nazionale di Napoli. 4 La scrittura dell’Antici ora infatti abbastanza ostica. 5 Cfr. lett. 134, p. 192, nota 3.