Pagina:Leopardi - Epistolario, Le Monnier, 1934, I.djvu/362

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ANNO 1819 - LETTERA 243 327 P. S. - Suppongo che la Zia Ferdinanda vi abbia letta altra mia direttalo a Recanati, e desidero di sentirvi più calmo.i Talora succede che aprendo il cuore ad un amico col sfogarsi, passano le tormentoso noie, od esponendogli dei fatti e dei progetti, si riceve conforto, e consiglio. Io benché debolissimo, mi offro volentieri, se mi credete capace; ma non parlato genericamente, poiché io dovrei ripetere li stessi pensieri, che e in Recanati, ed in questo fogli» vi ho esternati. Analizzando i fatti, e li desiderii, e facendo confronti, cade spesso ogni progetto, e lo spirito si tranquillizza. 1 Ancho quest’altra lettera, elio manca, scritta dal Caddi a Ferdinanda Melchiorrì col medesimo intento di calmare e persuadere G. a seguir la volontà doi genitori, dimostra che v’era in casa Leopardi tutto un piano concertato. Ma quantunque a quel piano partecipasse, con sentimenti di puro affetto pel nipote e del tutto aliena da costrizioni e infingimenti, ancho la buona Ferdinanda, esso non dovè ad altro approdare che ad accrescere i sospetti, le diffidenze e l’asprezza dei due fratelli contro i loro parenti od amici.