Pagina:Leopardi - Epistolario, Le Monnier, 1934, I.djvu/48

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ANNO 1816 - LETTERE 7-8 19 di Cristina di Svezia. Non posso darle alcuna notizia pili precisa intorno ad essi, perché null’altro ne so io medesimo. Ella, ed i Bi-, bliotecari della Vaticana saranno assai meglio informati. Potrebbe darsi che io prendessi qualche grosso abbaglio, perché gli autori, che mi han data notizia di quei Codici non sono molto esatti. Ella corregga i miei errori, e mi accordi perdono. La collazione dei Codici, qualora esistano, come ho detto, potrà esser fatta sopra il tomo VII delle opere del Meursio stampate in Firenze, che contiene i Cesti di Africano; ovvero sopra l’edizione dei Matematici antichi di Thevenot, fatta in Parigi nel 1693 in foglio. Benché l’opera sia appena leggibile, la collazione non dovrebbe esserne molto difficile, poiché io non bramo sapere se non la pura lezione del Codice, tuttoché viziosa anche più di quella dell’edizione. Ad ogni modo, o la collazione abbia ad essere facile o difficile, la prego ad informarmi esattamente di tutto quello che è necessario per averla senza danno o incomodo di alcuno. Sopra tutto la scongiuro a fare ogni cosa come e quando le piacerà con tutto il suo commodo, e a lasciare anche da banda l’affare che le ho raccomandato, quando avesse a riuscirle troppo molesto. La sua salute è preziosa. Ella ne abbia tutta la cura possibile, e rifletta che una persona di gran corporatura 6 malata insieme con lei, vale a dire la Repubblica letteraria. Ardisco lusingarmi che ella non avrà a farsi violenza, per persuadersi che io sono e sarò sempre di lei, pregiatissimo Signore, Devotissimo Obbligatissimo Servo. S. Al dott. Angelo Mai. - Milano. Recanati |s. d., ma Maggio 1810.] Altri donano dedicando; io vi dedico un dono, che voi mi avete fatto.1 Frontone è vostro, e ovunque si ragionerà di lui, si parlerà l Ì; il Volgarizzamento delie Opere ’di: M. Cornelio Frontone, ima delle scoperte’ onde il dottissimo abate Angklo Mai (1782-1854) nell’Ambrosiana di Milano aveva cominciato ad illustrarsi, acquistando ben presto fama europea. 11 Frontone ere stato da lui trovato in un antico palinsesto che dalla biblioteca di Bobbio era passato, parte all’Ambrosiana e parte alla Vaticana. La parte trovata noll’Ambrosiana era stata dal Mai pubblicata in Milano, nel dicembre ’15; laddove la parte della Vaticana, trovatavi dallo stesso Mai quando pili tardi da Pio VII fu chiamato a Roma, fu ivi pubblicata in una 2’1 edizione nel ’23: e ad essa noi ’46 tenne dietro una 3“, in cui l’Editore modificò in alcune parti l’ordine delle prime due e vi aggiunse importantissime osservazioni. Di Frontone Giacomo aveva cominciato a occuparsi fin dal ’14 nei Commentari latini dei Retori; come Monaldo erasi affrettato ad annunziare all’Antici: I,’ infaticabile mio Primogenito, sapendo smarrito le opero del famoso Cornelio Frontone, maestro di Marco Aurelio, ed emulo nolla eloquenza di Cicerone, ne avea ne’ scorsi mesi raccolti i Frammenti, le notizie.