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Pagina:Leopardi - Epistolario, Le Monnier, 1934, I.djvu/51

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22 EPISTOLARIO p. 55. v. 7. - Gito, oro, perscribe mihi tradurrei: scrivi tosto di grazia. p. 109. v. 9. - Ex lineria a me script,in: dalle lettere a me scritte. p. 121. v. 10. - Gracchila locabat Asiam: Gracco affittava l’Asia. Vedasi la storia e la leggo agi-aria Sempronia. E cosi si rettifichi anche ciò che seguo di Cartagine, p. 133. v. 9. Ita yitneratus est tradurrei, agli è di questa indole. p. 143. v. 6. - Mintea valentem tradurrei, infermiccio. p. 200. v. 5. - Vesperi loto mihi è la sera dopo il bagno. Onde è da togliersi anche la nota del Traduttore. Loto ò lauto, lavato. p. 212. v. 4. -- Blanditi è lusingare. p. 224. v. 15. - Ipsi ipsi Piaioni tradurrei lo stesso Platone eziandio. p. 250. v. 11. - Hercidis acrumna direi fatica di Èrcole. p. 252. v. 5. - Modulate collocata direi con affettata armonia o disposizione. ib. v. 8. — Clipeo Achillis direi collo scudo di Achille. p. 253. v. 7. - Dubito alquanto della retta traduzione del passo An maiorem tragoediajn etc. p. 314 e 315. - Que’due Frammenti di lettere devono collocarsi tra le lettere a M. Aurelio p. es. in fine del 2° libro, p. 315. - È certissimo che gli Estratti di Sallustio appartengono a qualche lavoro di M. Aurelio o di Frontone, poiché sono chiusi tra parole o sentimenti degli accennati personaggi, nella stessa pagina o foglio. p. 338. v. 13. - Notnen haudumqnam contemnendnm direi nome non mai spregevole. p. 347. v. 3. - Non mi pare ben tradotto alto mari cernuantis. p. 386. v. 3. - Ol x ixios ngànovres senza dubbio sono i miseri, come dirà ogni buon lessico. Onde può risparmiarsi anche la nota, p. 390. v. 14. - Non è tradotto VàXXcog. p. 403 nella nota. - Il Busbeg è stato citato anche dall’Editore, p. 414. v. 3. - Olog ci xtbv Movaórv etc. Dubito se sia ben tradotto in italiano. p. 419. v. 4. - Anche l’Editore mostra ivi d’inclinare a credere che quel frammento di greca lettera sia piuttosto di M. Aurelio, p. 426. v. 16 e 434. v. 8. - L’Editore ammette per vero ciò che il eh. Traduttore dico nelle note quanto all’i57i0(5tót0,ui od al aiSt]QÙ (benché I’ Editore non abbia fatto esame di quelle autorità). Solo ricorda che egli nel Commentario previo p. xcix ha prevenuto i lettori di non dare que’ vocaboli per infallibilmente nuovi, p. 436. v. 13. - Pare che sia da dirsi: Non si dee dimostrarr quello che si cerca con ciò medesimo che <5 in controversia. ib. v. 21. - Direi Lauderai mila classe delle cose controverse. Prefazione del Chiarissimo Signor Conte Leopardi. p. XII. v. 16. - Frontone Cazio fu celebre oratore, e distinto dal nostro Cirtese. Vedasi l’Edizione latina Milanese p. 151, nella nota, p. xiii. v. 13. - L’Editore ha conosciuto il Frontone di Emesa ed ha citato Suida nel Commentario previo p. vii. p. xx. v. 3. - L’Editore non ha mai detto se non questione l’altro consolato di Frontone, ib. v. 10. - La traduzione latina del passo di Eliano non è dell’Editore, ma è stata da lui presa dalla edizione antica di Zurigo dell’anno 1556, e l’ha ritenuta appunto a fine di non sombrare d’alterare il senso del passo a suo favore.