Pagina:Leopardi - Epistolario, Le Monnier, 1934, I.djvu/57

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26 EPISTOLARIO che occupavano nella edizione latina. Potranno però esser collocati a fine del 2.do libro ad Marcum, ove il Ch. Editore lo giudichi a proposito, p. 315. - Credeva il Traduttore che si potesse dubitare che quelle stesse parole che si leggono frammischiate agli estratti da Sallustio fossero d’altri che di Frontone o di M. Aurelio, ma accertato del contrario dall’Editore, toglie via la nota, p. 338. v. 15. - Il traduttore benché avesse creduto che le parole haud umquam tonte,mnendum dovessero riferirsi ai pericoli che portava seco il nome di nemici de’ Romani, e però il luogo significasse nome, da non contarsi per poco, da non prendersi per un nulla, da non aversi per cosa facile a sostenere, s’induce volontieri, persuaso dal Ch. Editore, a scrivere: il mai dispregevol nome. p. 347. v. 3. - Il traduttore desidera grandissimamente d’intendere il parere del Ch. Editore intorno alle parole: eas eludere alto mari cernuavtis, che crede bensì di aver mal tradotte, ma che forse non tradurrebbe ora meglio, p. 386. v. 3. - Vede il trad. di aver preso equivoco con ol xaxà TioàxxovTEQ ed ot y.axió’ noarrovrEg (che qui avrebbesi piuttosto dovuto dire rcod^rivre:) e cancellata la nota, ripone altri dagl’infelici che, desiderano esser liberati dai mali loro. p. 390. v. 14. - Frontone ha posto Vàklci)’ per distinguere i semplici naviganti dai nocchieri, padroni, mercadanti ec. e quando dopo aver nominato tutti codesti, si è tradotto: e tutti coloro che navigano, non si è egli reso anche 17i//.co;? Se dicasi che di lustro a un tempio sono i sacerdoti che ministrano, i maestrati che assistono, e tutti coloro che vi si trovano, non si comprende tosto, che vuoisi parlare del popolo, e sarà forse necessario dire e tutti quelli che in qualunque altra guisa vi si trovano? Frontone dicendo y.aì nàvxeg ol TiÀéovreg in luogo di y.al ol àA/.co; Ji/.éovre; non avrebbe egli detto lo stesso? p. 403. - Convien togliere dalla nota la citazione del Busbec. p. 414. v. 7. - In realtà è meglio tradurre più alla lettera: come la fama del coro delle muse venendo da una sola arte, è divisa per ciascuna, di loro. p. 426. v. 16 e 434. - Le autorità allegate intorno alle voci vnoòi’dco,ui e <nór/QÒg (tranne quella di Dione, di Affricano e delle Costituzioni Apostoliche, oltre i Dizionari citati, e le osservaz. sulla voce di Frontone, che senza dubbio non deriva da mòr/gò; ma da aiòrjoéoz) sono di scrittori di bassi tempi, ma valgono a mostrarne l’uso, e può osservarsi che il Du Fresne, il quale pur si servi degli autori allegati, non pose già l’addiettivo aiòi/cóg tra le voci greco-barbare.