Pagina:Leopardi - Epistolario, Le Monnier, 1934, I.djvu/63

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32 EPÌSTOLA RIO 13’ A Giuseppe Acerbi. - Milano} Recanati 17 Novembre 1816. Pregiatissimo Signore. Avendo io sempre non solo stimato come ogni savio, ma anche amato per certa mia naturale inclinazione la Biblioteca italiana; m’è stata cosa gratissima il ricevere cortese lettera dal Direttore di lei. L’articolo sopra il Bellini fu scritto da me in tempo che non sapea dell’autore di quelle Conversazioni d’EIiso 2 che, come è conveniente trattandosi di morti, pnzzan tanto di sepolcro e d’obblio; per cagion delle quali veggo bene che giusta prudenza le vietava di farlo pubblico. Lodai il Monti, perché avendolo veduto lodato in qualche articolo della Biblioteca italiana, come in quello di Mad. di Staél e nella lettera al Bettoni sopra i ritratti degl’illustri Italiani viventi, l’avea riputato maggior dell’invidia. Scrissi l’altro articolo, mosso ad ira non tanto dalle opinioni della Dama 3 quanto dalla miseria de’ suoi nemici. Ma già prevedea che di simili articoli sarebbe stata gran folla, ed Elleno ottimamente hanno avvisato di sopprimere quella quistione che agl’indifferenti venia in fastidio e all’Italia non facea onore. Perciò Ella non ha potuto mandar fuori veruno de’ miei articoli, ma molto più per quello che Ella non dice e dobbo dir io; cioè che ambedue erano indegni di venir in luco nella sua preclarissima Biblioteca. Le rendo grazie della obbligante maniera che ha voluto usar meco; e se co’ miei scritti potrò recar mai qualche minimo giovamento al suo Giornale, benché io sia persuaso di noi poter meglio in altra guisa che tacendo, farò quanto sarà in me per mostrarlo sempre più chiaro l’ossequiosa mia servitù-4 li Di A. F. Stella. 6 •Milano 27 Novembre 1816. Sig.r Conte O. L. Rispondo alla p.1“" sua 15 corr. e fo anche lo parti del Tosi,® il quale le presenta i suoi ossequi, ed è assediato di faccende in guisa da non poter dare di piglio alla penna. 1 Da una copia fatta da Piorfraneesco Leopardi di sulla minuta autografa, ch’egli donò alla contessa Torri il 26 loglio’48. — Cfr. lett. 11, a cui questa risponde. 2 È il giornale I Dialoghi, ossia la Conversazione degli antichi letterati neqli Elisi, che dal Bellini si pubblicò a Milano nel 1816 (n° I, 5 giugnon° XXI, 23 ottobre), e che fu subito contro gli ammiratori della Staél e delle letterature straniere. 3 La Stagi. 4 Nella copia, invece di «l’ossequiosa mia sorvitiì», si legge: «che sono di Lei, pregiatissimo Signore, Umil.mo Obbed.mo Servo». 5 Con questa lotterà, pubblicata primamente in Lettere inedite di O. L. e di altri ecc. a cura di E. Costa, C. Benedei-tccci e C. Antona-Traversi (Città di Castello, Lapi, 1888), ha inizio la corrispondenza diretta fra lo Stella e Giacomo. 6 V. lett. 12 verso la fine, p. 31, e nota 3.