Pagina:Leopardi - Epistolario, Le Monnier, 1934, I.djvu/66

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ANNO 181«- LETTERE 14-15 35 Noi Codice Palatino-Vatic. 1907, che contiene Lettere originali eli Uomini Letteratissimi al Grutero, ve ir ha una di Davide Hoeschelio in data de’ 29 di Giugno del 1608, nella quale parla della stampa fatta in Goslar delle Iscrizioni Triopee, ed osserva ohe in essa manca il verso 13, e dice: «u. P. niliil arbitrar mutandum, sed litteram v dumtaxat in Lapide, ut fìt, vetustate consumptam et detritam extremae <lietioni adiiciendum tv ù&avtnoig dXeylan&ev, id est, inler immortales recetiserem. Ita enim verbo hoc utitw Pindarus Odo 11. Olymp. eadem prorsus significatione. Sic v. 23 retinendam censeo Lapidis L’ectionem y/.iJjfin i) orrav: eodem nempe modo et Hesiodus in Scuto TTorculis v. 1-10 ì.m.-.à frcóvruiv». Ma Ella potrà dir giustamente 6’w.s Minervam. Nondimeno avendo 10 fatte queste picciole osservazioni su queste Iscrizioni, allorché ne fu fattp. la stampa, che forse può dirsi la più bella di quante ne sono uscite recentemente da’ nostri torchi, ho voluto farlene parte, affinché se vorrà aggiugnerle nella sua edizione, possa servirsene, godendo io di contribuire, per quanto posso con la mia insufficienza, a tutte le dotte sue produzioni. Ilo mandato il di Lei Ms. al Sig.l’Lino Oontedini, che ha stampato 11 Longo, ed un Libro Medico, di cui le trasmetto a parte un foglietto, per saggio de’ Caratteri. Egli mi ha risposto, che volendone fare una pulita udizione nel sesto a un dipresso del ms., potranno venire in circa tre fogli e mezzo di stampa. Volendosi carta reai fina, costerà due baiocchi il foglio. Per 300 copie, importerebbero Scudi ventuno. Per la composizione di ogni Foglio, Scudi 01.20; per la tiratura bai. 60. Per logoro, inchiostro, e mettitura insiemo, 01.20. Onde per altri’tre scudi il foglio di spesa, occorrerebbero altri dieci Scudi e mozzo; in tutto Scudi 31.50 senza lo Legatore. Procurerò di fai’ deputare por Revisore il Sig.r Abate Amati, pregandolo d’incaricarsi della correzione, giacché io sarei incapace di farla per la mia imperizia nell’idioma Greco. Per corrispondere poi al suo incommodo, converrebbe regalargliene almeno 10 o 12 Copie. Finita la stampa e le Legature, neppure io potrei pensare alla distribuzione che volesse fame, non potendo uscire neppure dal letto, e molto meno di casa. Onde potrà, pregarne l’ottimo suo Zio, che lo farà molto meglio di qualunque altro. Ho fatto interpellare anche il Sig. De Romani?; ma egli non lia che i due caratteri Greci, Silvio e Garamone, ma senza accenti; ed avendo veduto il di Lei ms. accentato, ha creduto che non siano a proposito, e non mi ha mandato il richiesto scandaglio della spesa. Voglio soggiugnerle che il Morcelli De Slylo lnscriptionum Latinorum, p. 102, col. 2, dice che «antiquitatis olim representandae caussa quosdam fuisse, qui Litterarum formas rovocarent priscis tantum usurpatas temporibus: ut Herodes ilio Atticus in Villa sua Triopia feeit, quam propter Appiam habebat ad tertium ab Urbe lapidem o; o che L. Castillon nel Recueil de la Sociétr. Tj/pograph. de Bovillon, p. 39, ha pubblicata YApothéose rt’Homère imitée dee poiréex antiguea d’Herode# Atticus, dans aes Jardins de Cépliise: Mani/script recemmenl decouvert. Gradisca la premura che ho di servirla, benché mi trovi in uno stato cosi infelice, mi riverisca distintamente ì suoi degnissimi Genitori, Zio, e Fratello, e mi creda sempre con la più distinta e sincera stima suo D.mo Obbl.mo Serv.e P. S. — È venuto da me per altra ragione il Sig. De Romanis, ed avendolo ripregato a dirmi quanto occorrerebbe per la stampa del