Pagina:Leopardi - Epistolario, Le Monnier, 1934, I.djvu/72

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ANNO 1810 - I-KTTERE 18-19 41 Volgerei ad altra parte sarebbe inutilissimo. Ci vuol la presenza, caro sig. Cancellieri, e senza la presenza non si fa nulla. A Milano si stampa quel che si vuole da chi ha la fortuna di trovar visi, e tutto a conto degli Stampatori o con sicurezza dell’esito. 11 Mai nel corso di dodici mesi, scrivendo infaticabilmente e stampando appena ha scritto, ha pubblicato sette o otto opere una dopo l’altra in superbissime carte, dalla prima Tipografìa di Milano e d’Italia, eccetto quella di Bodoni che forse non la supera.1 Io so di un altro giovane,2 disprezzato anche comunemente dai letterati, il quale non è in istato di rimettere in un’impresa, e stampa continuamente col più gran lusso, e torna sempre a stampare alzando il prezzo delle sue cose invece di diminuirlo. Solamente le opere vastissime si stampano in Milano per associazione, le altre d’ordinario a tutto rischio dell’intraprendente: e le associazioni poi si trovano cosi facilmente, che in quest’ultimi mesi il Fiocchi (il quale so per relazioni a voce, essere un uomo disprezzato da tutta Milano), volendo pubblicare la sua pessima traduzione dell ’Iliade, e non avendo il Sonzogno voluta prenderne l’impresa se non assicurato da un’associazione, queste si è trovata in un momento, e l’opera è già uscita tutta colla più grande eleganza. Tutti stampano e solamente a noi miserabili 3 non è concesso di stampare nulla. Quando abbiamo scritta e copiata un’opera, non abbiam fatto niente. Convien languire anni interi, e poi gettarla sul fuoco. Sono otto mesi che ho spedito a Milano due lunghe opere 4 a chi mi aveva promesso di stamparle a suo conto. So che le ha ricevute e che le tiene sul suo tavolino, ma non altro, e son per iscrivergli che il freddo mi obbliga a ridomandargliele per servigio del focolare domestico. Non un solo Idillio di Mosco da me tradotto, ma l’intera traduzione delle sue poesie, come anche della Batracomiomachia, con due lunghissimi discorsi preliminari e con un articolo anonimo,6 ha pubblicato del mio lo Spettatore, ma il discredito in cui è caduto quel Giornale ora veramente pessimo 0 e diretto da uno dei più meschini letterati di Milano,7 senza giudizio e senza scelta, fa che tutto quello 1 11 confronto che G. fa di se stesso col Mai, se mostra l’alto concetto ch’egli aveva dol suo valore, non sembra, almeno in questo tempo, eccessivamente medesto. 2 Credo che alluda a Bemardo Bellini. 3 Penso voglia dire: noi lettorati elio non abbiamo la fortuna di vivere in un centro letterario come Milano. 4 11 Frontone o il Saggio sugli errori degli antichi inviati allo Stella. V. lett. 8, pp. 19-20, nota 1. & Quello sul Salterio. 6 Comincia a manifestare la sua poca Btinia per lo Spettatori. 1 Davide Bertolotti.