Pagina:Leopardi - Opere I, Le Monnier, Firenze 1845.djvu/45

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6 ALL’ ITALIA » Dove l’armi e il valore e la costanza? Chi (i discinse il brando? Chi ti tradì? qual arte o qual fatica O qual tanta possanza Valse a spogliarti il manto e l’auree bende? Come cadesli o quando Da tanta altezza in cosi basso loco? Nessun pugna per le? non li difende Nessun de’luoi? L’armi, qua l’armi: io solo Combatterò, procomberò sol io. Dammi, o ciel, che sia foco Agl’italici petti il sangue mio. Dove sono i tuoi figli? odo suon d’armi E di carri e di voci e di timballi: In estranie contrade Pugnano i tuoi figliuoli. Attendi, Italia, attendi. Io veggio, o parmi, lln fluttuar di fanti e di cavalli, E fumo e polve, e luccicar di spade Come tra nebbia lampi. Nè ti conforti? e i tremebondi lumi Piegar non soffri al dubitoso evento? A che pugna in quei campi L’itala gioventude? 0 numi, o numi: Pugnan per altra terra itali acciari. Oh misero colui che in guerra è spento, Non per li pairii lidi e per la pia Consorte e i figli cari, Ma da nemici altrui Per altra gente, e non può dir morendo: Alma terra natia, La vita che mi desìi ecco li rendo. Oh venturose e care e benedette L’antiche età, che a morte Per la patria correan le genti a squadre; E voi sempre onorate e gloriose, O tessaliche strette, Dove la Persia e il fato assai men forte