Pagina:Leopardi - Operette morali, Chiarini, 1870.djvu/37

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DIALOGO.

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pensiero umano? Qual cosa può darsi più ridicola e puerile di questa? come non vedono i filosofi della vostra scuola, come non sentono, essi che tante belle cose vedono e sentono, che volere col pensiero umano abbracciare l'infinito e l'eterno, e volerne fare qualche cosa di simile ad esso pensiero, è una solenne contradizione? è un negare all'infinito e all'eterno la essenza loro nell'atto medesimo in cui si affermano? Perchè l'infinito e l'eterno non sarebbero più tali se potessero esser compresi da ciò che è finito e nel tempo. Voi insistete, domandando se quella consapevolezza che l'umo ha di sè, e nella quale sta, come a dire, il midollo e la radice del pensiero, e se la unità e semplicità di questo, non dimostrano ch'egli è una sostanza incorruttibile e quasi divina. Al che io rispondo che Tom, il mio buono e fedel cane, sa benissimo di non essere il vostro cane, sa d'esser lui e non altri che lui, precisamente come io so d'esser io; e ciò che non pertanto voi non dite che lo spirito del mio cane è incorruttibile e partecipe della divinità. O perchè? Perchè non iscorgete nessun legame fra cotesta consapevolezza che il cane ha dell'essere suo e la incorruttibilità e quasi divinità di ciò ond'egli acquista tale consapevolezza; perché non è un assioma, e non è stato mai provato da nessuno, che ciò che è consapevole di sè sia immortale. Di grazia, perchè il ragionamento che vale pel mio cane non dee valere per me? — Ma l'unità e semplicità del pensiero?— Che cosa intendete per semplice ed uno? Se, come credo, intendete ciò che non si può nè toccare nè vedere, ciò che non consta di parti, ciò in somma che non è materiale; io vi domanderò se sono qualche cosa di materiale per noi il moto, la luce, il suono, l'elettricità, il