Pagina:Leopardi - Operette morali, Milano 1827.djvu/218

Da Wikisource.

m Cristoforo colombo ec- 209 mare unico e immenso ? o che in vece di terra o anco di terra e d’acqua, non contenga qualche altro elemento ? Dato che abbia terre e mari come l’altro, non potrebbe essere che fosse inabitato? anzi inabitabile? Facciamo che non sia meno abitato del nostro: che certezza hai tu che vi abbia creature razionali, come in questo? e quando pure ve ne abbia, come ti assicuri che sieno nomini, e non qualche altro genere di animali intellettivi? ed essendo uomini; che non sieno differéntissimi da quelli che tu conosci? porighiamo caso, molto maggiori di corpo, più gagliardi., più destri; dotati naturalmente di molto maggiore ingegno e spirito ; anche, assai meglio inciviliti, e ricchi di molta più scienza ed arte? Queste cose vengo pensando fra me stesso. E per verità, la natura si vede essere fornita di tanta potenza, e gli effetti di quella essere cosi vari e moltiplici, che non solamente non si può fare giudizio certo r di quel che ella abbia operato ed operi in parti lontanissime e del tutto incognite al mondo nostro, laa possiamo anche dubitare che uno s’inganni di gran lunga argomentando da questo a quelle, e non sarebbe con» trario alla veri similitudine V immaginare che le cose del mondo ignoto, o tutte o in parte, fossero maravigliose e strane a rispetto nostro. Ecco che noi veggiamo cogli occhi propri che l’ago in questi mari declina dalla stella per non piccolo spazio verso ponente: cosa novissima, e insino adesso inaudita a tutti i navigatori; della quale, per molto fantasticarne, io non so pensare una ragione che AIO DIALOGO