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114 | i. puerili |
II
LE MINACCE
Cipri alle muse: — O giovani,
voi mi negate onore,
ché si che, a gastigarvene,
d'armi rivesto Amore. —
Le muse: — A Marte, o Venere,
serba d'Amor le offese,
per noi quel fanciul perfido
non anco il volo apprese. —
III
AMOR PRIGIONIERO
Ode di Anacreonte.
Stretto fra lacci rosei
le muse il nume arciero,
il dieder prigioniero
in man della Beltà.
Ciprigna or, mesto il ciglio,
prega e mercé promette
perché l'incauto figlio
ritorni in libertà.
Che vai? benché cortese
taluno Amor disciolga,
poi ch'a servire apprese,
servire ognor vorrà.